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Ergastolo ostativo, ecco i boss che potrebbero chiedere i permessi premio

La decisione della Corte Costituzionale, finita al centro di molte polemiche, si applica anche a chi sta scontando pene non perpetue, come i trafficanti di droga

Tgcom24

Dopo la decisione della Corte Costituzionale sull'ergasolo ostativo, l’elenco dei potenziali destinatari dei permessi premio supera quota mille. Sono infatti 1.106 i condannati al carcere duro, tra i quali figurano i maggiori boss di mafia, camorra e ’ndrangheta: da Leoluca Bagarella agli stragisti Filippo e Giuseppe Graviano, fino all’ex "re" di Ottaviano Raffaele Cutolo.

Come riporta il Corriere della Sera, tra gli altri "capi" troviamo  Giovanni Riina (figlio di Totò), i casalesi  Francesco "Sandokan" Schiavone e Michele Zagaria, i capi delle ’ndrine di Gioia Tauro Domenico e Girolamo Molè. Tra i meno noti alle cronache ci sono anche i due casi che hanno dato il via alla decisione della Consulta: quelli del mafioso catanese Salvatore Cannizzaro e dello ’ndranghetista di Reggio Calabria Pietro Pavone.

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Raffaele Cutolo
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Filippo Graviano
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Francesco "Sandokan" Schiavone
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Michele Zagaria

Oltre che ai capiclan, però, la misura potrebbe essere applicata anche ai condannati a pene non perpetue finora esclusi da permessi premio e altri benefici a causa della mancata collaborazione con la giustizia. Mafiosi, terroristi, ma anche trafficanti di droga e di essere umani, contrabbandieri, sequestratori e responsabili di altri gravi reati come la pedopornografia.

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