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Lavoro, assunzioni tramite App: la scelta di oltre 700 aziende nel mondo

L’algoritmo di selezione del personale di HireVue si basa su parametri come il tono della voce e la mimica facciale. La critica: "Modalità che provoca serie discriminazioni"

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Selezionare i futuri dipendenti tramite un’App. Sembra essere questa la nuova modalità di assunzione di oltre 700 aziende nel mondo, 100 solo negli Stati Uniti. Lo rivela il Washington Post: la compagnia HireVue ha sviluppato un’intelligenza artificiale che, tramite colloqui video e analisi dei dati raccolti, decide quali tra i candidati per un posto di lavoro sono più meritevoli. Tra i parametri il tono della voce e la mimica facciale. La critica: "Modalità che provoca serie discriminazioni"

Come funziona l’App HireVue - L’algoritmo di selezione HireVue si basa sull’analisi di parametri come il tono di voce, la scelta delle parole e la mimica facciale. Una volta finito il colloquio, i dati raccolti vengono analizzati e il candidato viene inserito in una classifica sulla base di un punteggio di idoneità generato automaticamente.

Tra le aziende che si servono dell’App ci sono anche colossi come Vodafone, Tiffany & Co., Unilever, Hilton e Goldman Sachs e, a oggi, oltre un milione di candidati è già stato selezionato con questa modalità. 

Inoltre, HireVue è stata inserita al decimo posto nella classifica delle “aziende più promettenti in America” stilata dalla rivista Forbes e ha vinto cinque volte il premio “Miglior prodotto dell’anno per le risorse umane” del periodico HR Executive.


Le università preparano gli studenti ai colloqui con HireVue - L’uso dell’App sta diventando talmente pervasivo nel mercato del lavoro che alcune università hanno organizzato corsi preparatori per gli studenti. Ai ragazzi che si sottoporranno a un colloquio con HireVue viene insegnato come impostare il proprio aspetto fisico e il tono della voce per ottenere un maggior punteggio di idoneità. 

Le critiche - Secondo molti esperti, però, le valutazione date dall’App non hanno nessun fondamento scientifico. Meredith Witthaker, cofondatrice dell’AI Now Institute, un centro ricerche newyorkese sull'intelligenza artificiale, sostiene che questa modalità di assunzione dà luogo a serie discriminazioni. Può infatti penalizzare intervistati stranieri, visibilmente nervosi o che non si adattano perfettamente al modello ideale predefinito di aspetto e linguaggio. “E' profondamente disturbante che una tecnologia privata affermi di riuscire a differenziare tra un lavoratore produttivo e uno non adatto sulla base della mimica facciale o del del tono della voce”, ha commentato Witthaker. “E' pseudoscienza. Ci sono persone le cui opportunità lavorative dipendono solo da questo software", ha concluso.


HireVue rigetta tutte le accuse. “Queste critiche si basano su una scarsa informazione”, ha risposto un portavoce dell’azienda al Washington Post

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