L'INCHIESTA

Tennis e scommesse clandestine, "disturbatori reclutati online e pagati 50-70 euro a partita"

Secondo gli inquirenti, il 35enne russo indagato dalla Procura di Roma aveva pubblicato un annuncio online per assoldare i presunti "complici". Il legale: "Nessuna attività di alterazione dei match"

"Offro un entusiasmante lavoro part-time per persone che hanno familiarità con le regole del tennis. Pagamento da 50-70 euro a partita. Tutto ciò di cui hai bisogno per fare il lavoro è un telefono". Così, secondo la Procura di Roma, il 35enne russo indagato per la presunta organizzazione di scommesse clandestine reclutava online i "disturbatori" con l'obiettivo di far sbagliare il tennista di turno e condizionare i match. L'uomo - per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio - è stato sorpreso il 12 maggio 2022 dalla guardia di finanza sugli spalti degli Internazionali di Roma mentre usava "un'app non autorizzata" per effettuare scommesse.

L'annuncio online -

 Come riporta Il Messaggero, dalle indagini sarebbe emerso come l'uomo, cinque anni fa, abbia pubblicato un annuncio online per reclutare i "disturbatori", con indicazioni sul lavoro da svolgere. "Orari e impiego flessibili a seconda della sede del torneo (in quello dal 3 al 15 agosto a Palermo, tutte le spese sono pagate in anticipo da noi). Tutti i biglietti per il torneo sono disponibili e ve li inviamo prima della partita, copriamo anche altre spese in anticipo". E poi dettagli sul compenso: "Pagamento da 50 a 70 euro a partita, da una a cinque partite al giorno. Per svolgere il lavoro, è necessario solo un telefono. Il lavoro part-time divertirà e porterà guadagno a tutti coloro che conoscono e amano il tennis, e avranno anche l'opportunità e la voglia di assistere alle partite di tennis allo stadio". Infine, le competenze: "Devi avere esperienza nel guardare la tv, scommettere o giocare di persona. Non è necessario giocare a tennis! Stiamo organizzando un briefing formativo in cui potrete provare a valutare i vostri punti di forza utilizzando un test virtuale. Se vi impegnate otterrete un impiego a tempo pieno e indeterminato con retribuzione stabile in un amichevole team".

Il courtsider -

 Come scrive Il Messaggero, il 35enne sostiene di essere un courtsider, ossia un osservatore a bordo campo che - tramite telefono - fornisce in tempo reale informazioni agli scommettitori, sfruttando il divario temporale tra il momento in cui un evento accade sul campo e il momento in cui viene registrato dal bookmaker. Un piccolo vantaggio, di pochi secondi, che però può tradursi in soldi: lo scommettitore, infatti, piazza la puntata in tempo reale prima che il bookmaker reagisca alla variazione del punteggio e aggiorni le quote. Tuttavia, spiega ancora il quotidiano, il sospetto degli inquirenti è che il russo non facesse solo courtsiding, ma si appoggiasse ad alcuni complici che, attuando comportamenti tali da disturbare i tennisti, potessero condizionare il match.

Il legale: "Nessun disturbo, attività pienamente legittima" -

 Il Messaggero ha anche riportato le parole dell'avvocato dell'indagato: "Il mio assistito è stato fermato all'uscita dell'impianto sportivo come un delinquente. Un fermo che lascia perplessi, e che nasce, temo, da una scarsa conoscenza del sistema anglosassone delle scommesse. All'estero non si gioca solo sulla vittoria o sulla sconfitta: si può scommettere su un punto, su un game, su un set, su un match point. Per questo, società autorizzate e legali, come quella per cui lavora il mio assistito, si avvalgono di osservatori fisici che riferiscono in tempo reale. È un'attività pienamente legittima, riconosciuta in Inghilterra. Nei dispositivi sequestrati non c'è traccia di alcuna scommessa o condotta illecita. Non c'è un solo elemento che possa far pensare a disturbi del gioco o ad alterazioni".

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