La popolarità di Obsidian Entertainment è letteralmente esplosa tra i fan dei videogiochi di ruolo dopo Fallout: New Vegas, spin-off della saga ruolistica che, nonostante l'uscita in sordina, è diventato velocemente uno dei GdR più amati nella storia dei videogames. Nonostante il successo, però, l'azienda ha iniziato a collezionare un insuccesso dopo l'altro, arrivando a un passo dal fallimento e trovando un appiglio nel crowdfunding, mezzo che le ha consentito di continuare a sviluppare giochi più modesti e produzioni di portata inferiore in attesa di un ritorno in grande stile.
Nel frattempo, Bethesda ha iniziato a sperimentare nuove strade con il suo franchise Fallout, strade che non sempre hanno riscontrato il favore del pubblico. La community ha iniziato a invocare a gran voce lo sviluppo di un sequel di New Vegas da parte di Obsidian, che dal canto suo ha pensato di sfruttare questo interesse per gettare le basi su un progetto nuovo di zecca: The Outer Worlds.
L'ispirazione è palese, tanto nelle piccole quanto nelle grandi cose: dalla prospettiva in prima persona ai dialoghi a scelta multipla, passando per le abilità, le fazioni e un sistema di reputazione che pesa ogni singola azione del giocatore, creando così delle dinamiche interessanti tra il protagonista e i personaggi in gioco che vengono influenzate anche dalle scelte fatte in sede di creazione e sviluppo del personaggio. La somma di tutti questi elementi rende The Outer Worlds un erede più che degno di New Vegas.
© ign
Quando si tratta di combattere, The Outer Worlds si comporta come uno sparatutto in soggettiva e offre una grande varietà di armi futuristiche.
A SPASSO NELLO SPAZIO - Messe da parte le atmosfere da western post-apocalittico, Obsidian ci catapulta nei più remoti angoli della galassia invitandoci a esplorare Alcione, colonia dominata da mega-corporazioni interessate esclusivamente al mero guadagno, che si fanno la guerra a colpi di pubblicità invasiva e senza badare ai mezzi. Dopo Star Wars: Knights of the Old Republic II, Obsidian torna a parlare di fantascienza prediligendo questa volta un tono più leggero e scanzonato, mantenendo così l'impronta ricca di black humour dei due creatori Tim Cain e Leonard Boyarsky.
Gli autori non risparmiano frecciatine alle corporazioni, estremizzandone i tratti con toni ai limiti del grottesco e situazioni a dir poco improbabili, ma che proprio per questo funzionano alla grande. Tuttavia, nonostante la campagna scivoli via molto velocemente e divertendo costantemente, questo stile narrativo corre il rischio di non piacere a tutti, e in tal senso potete stare tranquilli: non mancano, infatti, momenti più seri in cui le tematiche sono affrontate con un piglio differente, che mette in risalto l'incredibile bravura del duo di sceneggiatori.
© ign
I dialoghi sono fondamentali per l'evoluzione della trama: in base alle statistiche e abilità del vostro personaggio, avrete accesso a opzioni e approcci differenti.
FUORI DAGLI SCHEMI - Rispetto a New Vegas, The Outer Worlds abbandona la struttura open-world per concentrarsi su tutta una serie di aree, le cui dimensioni variano continuamente, che però hanno permesso agli sviluppatori di creare alcuni ambienti più curati mantenendo una struttura il stile sandbox, esplorabile liberamente muovendosi da spazi aperti ai centri abitati. Trattandosi di avventura nello spazio, il giocatore potrà esplorare vari pianeti a bordo di un'astronave che, come già successo nel recente Borderlands 3, funge da hub in cui il giocatore può riposarsi, interagire con l'equipaggio (è possibile infatti reclutare fino a sei compagni, due dei quali ci seguiranno in battaglia) fino a creare un rapporto che, in stile Mass Effect, darà accesso a missioni secondarie e quest personali per approfondire il comparto narrativo.
Sfortunatamente, però, l'impianto narrativo non riesce a mantenere il confronto con le altre produzioni di Obsidian, sebbene la scrittura sia sempre di qualità. Probabilmente le aspettative erano troppo elevate e l'ipotesi di superare New Vegas, con il primo episodio di un nuovo franchise, un tantino azzardate. A ogni modo, The Outer Worlds cerca di offrire uno stile diverso, dando al giocatore maggiore libertà di conduzione della propria storia. Ed è qui che entrano in gioco le scelte.
© ign
Potrete esplorare la città in cerca di nuove avventure, personaggi e imprese da affrontare negli angoli più remoti del pianeta.
DECISIONE, CONSEGUENZA - La storia procede a ritmi lenti, dando un obiettivo al giocatore ma senza imbrigliarlo troppo, lasciandolo libero di sperimentare e scegliere se approfondire il legame con una fazione, se esplorare in una direzione ben precisa e se ignorare la trama principale per dedicarsi alle missioni secondarie. Gli approcci dipendono dal modo in cui deciderete di sviluppare il personaggio, a partire dal sesso e dagli attributi iniziali, fino a scegliere quali abilità potenziare e i vantaggi da utilizzare in gioco.
Un sistema classico e rodato in cui si inserisce un'idea particolare e interessante, quella dei difetti: girando per Alcione vi imbatterete in pericoli di ogni tipo, alcuni dei quali potrebbero traumatizzarvi per sempre: ricevendo danni da robot potreste sviluppare una fobia per creature robotiche, o diventare acrofobici in seguito a qualche caduta di troppo. Accettando questi tratti, otterrete dei malus permanenti che però vi "premieranno" con un punto da spendere per ottenere un vantaggio. Non sempre il gioco vale la candela, ma è proprio questo il bello di The Outer Worlds.
© IGN
La libertà di scelta gioca un ruolo chiave nel gameplay di The Outer Worlds: a seconda dei punti su cui investirete e dei malus che accetterete, l'esperienza di gioco risulterà profondamente diversa. Il risultato è un gameplay che lascia ampio spazio di manovra al giocatore e permette di affrontare ogni missione in tanti modi diversi, con quattro o cinque possibili alternative all'interno della stessa quest. La struttura non-lineare è un bonus da non sottovalutare, con intere sotto-trame di cui nemmeno si sospetta l'esistenza che si palesano in base a determinate scelte, a conferma della bontà della intricata trama messa in piedi da Obsidian.
Qualche miglioramento anche per il sistema shooting, a tratti persino buono: le armi sono abbastanza varie e rispondono bene ai comandi, è possibile danneggiare i nemici in parti specifiche per accecarli, azzopparli o menomarli, e persino usare una sorta di bullet time da attivare per schivare i proiettili nemici o mirare con maggiore precisione. Non siamo certo ai livelli di sparatutto veri e propri come Doom, ma considerando che The Outer Worlds ambisce a offrire un'esperienza diversa non possiamo certo lamentarci.
© IGN
BELLO A TRATTI - Non mancano comunque alcuni difetti: il sistema di fazioni risulta un po' meno complesso e riuscito di quanto ci si potesse attendere: molte fazioni si limitano a operare nella loro zona di influenza, superata la quale la loro importanza negli eventi si riduce drasticamente. Inoltre, nonostante la scrittura di buon livello, non mancano alcuni scivoloni: si avverte l'assenza di momenti d'impatto o personaggi memorabili, aspetti che avrebbero permesso a Obsidian di creare un prodotto eccellente. Peccato, perché il colpo d'occhio è convincente (soprattutto i paesaggi), mentre volti e animazioni facciali non sono sempre di grande qualità. Considerando che si tratta di un progetto partorito dalla divisione "indipendente" di Take-Two Interactive (Private Division), si può chiudere un occhio sul comparto tecnico non eccezionale.
Al di là delle piccole incertezze, The Outer Worlds si conferma un gioco affascinante e consigliato tanto agli amanti del genere quanto agli utenti occasionali, che vogliono vivere un'esperienza scanzonata nello spazio.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo giocato a The Outer Worlds su PS4 grazie a un codice fornito dal distributore, portando a termine quasi tutte le missioni in una cinquantina di ore. Una volta finito il gioco, è possibile ricaricare i vecchi salvataggi per cambiare le scelte compiute precedentemente e assistere a un dinale differente.
Può piacere a chi…
… ama i giochi di ruolo che offrono libertà totale
… vogliono plasmare la storia dei videogiochi con le loro scelte
… desiderano vivere un'avventura scanzonata in salsa sci-fi
Potrebbe deludere chi…
… speravano in un mondo open-world completamente esplorabile
… contavano sulla presenza di personaggi memorabili e una trama d'impatto
… non apprezzano i giochi con una trama libera
The Outer Worlds è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.