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A "Jazz Meeting" Roberto Bonati parla di "Parmafrontiere"

A Tgcom24 il direttore artistico della manifestazione che prende il via 25 ottobre

Ufficio stampa

Prende il via venerdì 25 ottobre nella città emiliana la 23esima edizione del festival Parmafrontiere. Ad aprire il programma, il suggestivo concerto del trombettista Arve Enriksen, con il Trio Medieval, ensemble vocale composto: da Anna Maria Friman, Linn Andrea Fuglseth e Jorunn Lovise Husan. Al timone della manifestazione in qualità di direttore artistico il contrabbassista e compositore Roberto Bonati, che creò il festival, facendolo diventare negli anni un punto di riferimento per il pubblico che ama il jazz e la musica contemporanea, non solo in Italia ma anche in Europa.

"Una sfida che, a distanza di quasi un quarto di secolo si può dire vinta, in un contesto non facile". Così Roberto gradito ospite a “Jazz Meeting” parla del suo entusiasmante viaggio nella musica, che ha dispensato emozioni al pubblico… "Abbiamo un specie di “filo rosso” che partendo dalle origini del festival nel 1996, ci porta fino alla 24esima edizione del 2019 - spiega Bonati -, mantenendo sempre un rigore, in merito alla scelte artistiche. Filo rosso che è rappresentato secondo me da musicisti che negli anni ci hanno accompagnato; quest’anno abbiamo ad esempio Kudsi Erguner virtuoso del Nei, in duo con Pierre Rigopoulos alle percussioni, il 9 novembre alle 20.30 alla Casa della Musica, un concerto che rappresenta un ritorno a Parmafrontiere".

Nel festival grande spazio alle nuove generazioni... 

Si, anche quest’anno ci sono molti giovani che suonano, spesso si tratta di ragazzi che hanno frequentato il Conservatorio di Parma con docenti come me, Alberto Tacchini e Vincenzo Mingiardi, anche loro musicisti di lungo corso nel nostro festival. Con il premio Giorgio Gaslini, intitolato al pianista e compositore che fu grande amico di Parmafrontiere, premieremo Pedro Melo Alves, giovane batterista portoghese che suonerà in duo con Pedro Blanco alla chitarra il 9 novembre. Sabato 16 novembre dalle 20.30 sarà la volta di Roberta Baldizzone White Quartet con l’eclettica pianista che presenterà al pubblico il suo nuovo disco, pubblicato dall’etichetta Parmafrontiere. Nella stessa serata a seguire anche il progetto Blend 3 del contrabbassista Andrea Grossi. Il nostro è un festival che è stato anche di produzione e che negli anni si è sempre rivolto alla scoperta ed alla formazione dei giovani, dando la possibilità di suonare ed ampliare gli orizzonti delle nuove generazioni

Toccherà a te concludere Parmafrontiere...

Il 2 dicembre, nel concerto in trio con Morten Halle al sassofono ed Alberto Tacchini al pianoforte. Un evento al quale tengo in particolare, perché a Oslo in Norvegia dal 2 al 6 dicembre si ritroverà un’orchestra con musicisti provenienti dai festival di: Glasgow, Norimberga Amburgo e Parma, in un progetto che prevede cinque concerti nei prossimi tre anni. Morten Halle che suonerà con me e Alberto, è il vice direttore dell’accademia di Oslo e sarà a Parma, per “battezzare” un progetto che per noi è molto importante.

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