"Quarto Grado" torna ad approfondire la vicenda legata all'omicidio di Garlasco, dove da settimane si cerca di trovare una nuova verità sulla morte di Chiara Poggi. Il programma di Rete 4 ha ascoltato nella puntata di venerdì 18 luglio Andrea Sempio: l'uomo è stato intervistato dal programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero per approfondire il caso legato allo scontrino, consegnato alle forze dell'ordine dopo il suo interrogatorio. Il riferimento è allo scontrino di un parcheggio, un elemento dell'alibi di Andrea Sempio.
Il mistero dello scontrino -
Al programma di Rete 4, Sempio, ha spiegato quello che è avvenuto quel giorno: "Per quanto riguarda lo scontrino, quello non è stato portato durante una pausa del verbale: è andata così, io sono stato chiamato su a Vigevano - ha sottolineato -. Sono andato su, accompagnato da mio papà, mi hanno fatto un po' di domande, non mi hanno chiesto niente della giornata dopo di che basta, finito, mi hanno rimandato a casa. Quando eravamo quasi a Garlasco, ci hanno richiamato ancora dicendo: abbiamo ancora delle domande da farvi. Son tornato indietro e quello è stato il momento in cui era presente il Mattia, perché stavano interrogando un po' tutto il nostro giro e il e il Mattia raccontava nel nostro giro di amici che io ero quello che ci ha messo più tempo perché sono andato su e giù da Vigevano un po' di volte".
La difesa di Sempio -
Sempio, quindi, riporta di essere stato quello che, tra i suoi amici, ha dovuto affrontare l'interrogatorio più lungo proprio a causa del suo spostamento di andata e ritorno da Vigevano verso Garlasco dopo l'interrogatorio: "Praticamente, mi chiamano, mi fanno tornare a Vigevano e a quel punto mi fanno le domande sullo scontrino. Allora dalla caserma - ha aggiunto - abbiamo chiamato mia mamma per chiedere se ci fosse ancora lo scontrino e lei ha risposto che era in un cassetto. Abbiamo concluso tutto il verbale dicendo che dopo la fine sarei andato a prenderlo. Finito tutto, prendo, vado a casa e prendiamo lo scontrino e glielo portiamo. Fanno la fotocopia e aggiungono nel verbale la frase "che vi consegno". Questo è il motivo per cui sembra che sia avvenuto tutto di fila, cioè sembra che io mi fossi già presentato con lo scontrino e basta".