Gli Appennini da un lato, l'Adriatico dall'altro e in mezzo un morbido saliscendi di colline e 90mila ettari di parchi, aree floristiche e riserve naturali. Le Marche, da sempre "porta d'Oriente" e unica regione "al plurale" del nostro Paese è terra di personalità illustri (da Leopardi a Pergolesi, Rossini, Spontini e Federico II) e di grande ricchezza storica. Non è un caso che qui sorgano numerosi borghi antichi, diciotto dei quali sono stati ammessi all'"esclusivo" club dei Borghi più belli d'Italia, riconoscimento riservato a quei centri che si distinguono per l'armonia architettonica del tessuto urbano, la qualità del patrimonio edilizio e la vivibilità in generale. Fra gli altri, contraddistinto da una delle strutture medievali meglio conservate d'Italia, c'è il borgo di Gradara che val bene un weekend o una gita primaverile nelle Marche.
Distante pochi chilometri dalla Riviera Romagnola e dalle mondane Gabicce, Cattolica e Riccione, Gradara si identifica con la sua imponente Rocca. Nata nella seconda metà del XII secolo come una semplice torre di guardia per volere della famiglia De Griffo, ha una storia strettamente legata alla tragica vicenda amorosa di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, celebri protagonisti del V Canto della Divina Commedia. I due giovani, amanti e adulteri (Francesca era sposata con Gianciotto, fratello di Paolo) vennero uccisi da Gianciotto e le loro anime vennero condannate a vagare nell'inferno dantesco, nel cerchio dei lussuriosi. Pur non essendoci certezze sul luogo dove sia realmente avvenuto il duplice omicidio, la leggenda indica il Castello di Gradara come teatro della tragedia.
Una fortezza cinta da mura
Nobile eleganza
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