La battaglia sul contante accende il dibattito politico. Ma se guardiamo al resto dell'Europa vediamo che solo 12 Paesi su 28 mettono limiti all'uso delle banconote e tra questi non c'è la Germania. Mentre fra gli Stati più severi in materia di stretta al contante troviamo la Grecia, proprio quella Grecia che è stata per lungo tempo sotto il protettorato della Troika.
La stretta sul denaro contante viene considerata una strategia per far emergere l'evasione, ma il giudizio sui risultati è controverso. In testa alla classifica dei Paesi che concedono meno spazio al contante troviamo Francia e Portogallo con 1.000 euro, e la Grecia con una soglia di 1.500 euro.
Le nazioni più permissive, invece, sono Polonia e Croazia in cui il limite è di 15.000 euro e la Repubblica Ceca con 14.000 euro. Nella terra di mezzo Romania (2.100), Spagna (2.500), Belgio (3.000), Slovacchia (5.000) e Bulgaria (5.100). Nessun limite, come detto, in Germania.
In Italia negli ultimi vent'anni sono state molte le oscillazioni, con il succedersi dei vari governi. Si è passati dal 12.500 euro all'epoca del governo Berlusconi nel 2002, al limite più basso, quello dei 1.000 euro, introdotto dieci anni fa dal governo Monti. In mezzo troviamo i 5.000 euro dell'esecutivo Prodi e i 2.500 dell'ultimo governo Berlusconi.
Ora con la Manovra si pensa ad una riduzione graduale: il tetto in vigore è di 3.000 euro, introdotto nel 2016 dal governo Renzi. Nel giro di due anni si dovrebbe scendere a 2.000 euro, con l'obiettivo di arrivare a 1.000 euro nel 2022. Ma c'è chi vorrebbe più elasticità, fermandosi al limite dei 2000 euro, al massimo 1.500.