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Abbraccia lo studente armato e lo porta fuori dalla classe: così il prof ha sventato l'attacco in un liceo di Portland

Le telecamere di videosorveglianza interna hanno ripreso gli attimi che hanno trasformato l'insegnante Keanon Lowe in un eroe. Ma la scuola prende le distanze dalle immagini finite in una tv locale

Afp

E' bastato un forte e lungo abbraccio a disarmarlo. Un abbraccio, fuori dalla classe, che ha tranquillizzato quello studente, entrato armato in aula alla Parkrose High School di Portland, in Oregon, per compiere una strage. Così l'insegnante di educazione fisica, Keanon Lowe, ex ricevitore della locale squadra di football americano, ha salvato i suoi alunni. Era il 17 maggio e già da quel giorno il prof era diventato l'eroe del liceo e della città. Solo cinque mesi dopo, però, il video della sorveglianza interna, diffuso da una tv locale, ha rivelato come la tragedia sia stata evitata. Ma la scuola ha preso le distanze: "Immagini non concesse, perché lo shock è ancora forte".

Davanti a quello studente armato di fucile ha spalancato le sue braccia muscolose e lo ha stretto con affetto, come un padre, portandolo fuori dalla classe. In corridoio, lo ha accarezzato, lo ha tranquillizzato e ha fatto in modo che un altro alunno, alle spalle, potesse afferrare l'arma e portarla via. E' in quell'abbraccio del prof che il giovanissimo Angel Granados-Diaz si è sciolto e ha abbandonato il proposito da killer con il quale era entrato a scuola.

E' con quell'abbraccio che Keanon Lowe ha salvato i suoi ragazzi. Era il 17 maggio; il 19 ottobre quelle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza dell'istituto finisco in tv e sui social. L'insegnante disarmato che affronta con dolcezza lo studente armato diventa un supereroe, dal momento che era stato subito proclamato un eroe, senza aver visto come aveva agito.

Ma la scuola, immediatamente, prende le distanze dal network che ha diffuso il video senza l'autorizzazione dell'istituto. "Siamo delusi per quanto accaduto - si legge in una nota firmata dal preside del liceo. - Non avevamo permesso la diffusione di quelle immagini perché l'evento ha traumatizzato tutti e così è stata violata la privacy degli studenti".

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