Tra guerra, carestie ed epidemie: il lavoro di Medici Senza Frontiere  in Yemen  

Grazie al 5x1000 è possibile aiutare l’organizzazione medico umanitaria   ad operare in questo Paese dove si muore per malattie facilmente prevenibili

      

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Un Paese devastato dalla guerra e dalla conseguente emergenza umanitaria. Un Paese in cui oggi si muore per patologie che in Italia vengono curate giornalmente negli ospedali pubblici. E’ lo Yemen, dal 2014 teatro di un conflitto che, secondo i dati delle Nazioni Unite, ha causato oltre 377mila morti, 4 milioni di sfollati e 23 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria. Qui dal 1986 opera Medici Senza Frontiere cercando di curare e supportare una popolazione ormai allo stremo.

Carestie, malnutrizione ed epidemie   Da anni lo Yemen sta attraversando una lunga e drammatica crisi sanitaria e la sua popolazione versa in condizioni drammatiche con una forte dipendenza dagli aiuti umanitari. Sul Paese non grava infatti solo il peso di una guerra che si protrae da 10 anni, ma anche il rischio di carestie ed epidemie. Milioni di persone sono a rischio malnutrizione ed è proprio l’insicurezza alimentare, insieme alle scarse condizioni igienico-sanitarie, a causare un forte indebolimento del sistema immunitario della popolazione e ad aumentare l’incidenza di malattie trasmissibili.
 

In Yemen, spiegano da MSF, “ circa il 50% delle strutture sanitarie non sono più funzionanti, i servizi che vengono erogati sono carenti e mancano farmaci e personale sanitario. I soggetti più vulnerabili sono donne e bambini e si è registrato un ritorno di malattie come colera, morbillo o patologie gastrointestinali, inoltre la crisi umanitaria ha un impatto molto forte anche sulla salute mentale delle persone”.
 

Negli ultimi mesi in particolare si è assistito a un incremento notevole dei casi di morbillo, tanto che Medici Senza Frontiere ha dovuto realizzare delle strutture ad hoc. “ Solo il 16% dei bambini è vaccinato contro il morbillo - spiega il dottor Ei Ei Khaing, coordinatore medico di MSF nell’ospedale materno infantile a Taiz -. Tra agosto e dicembre 2023, la nostra struttura medica contro il morbillo ha accolto 1.332 bambini, l’85% dei quali di età inferiore ai quattro anni. Solo nel febbraio 2024 abbiamo accolto 220 pazienti affetti da morbillo. Le nostre proiezioni epidemiologiche non prevedono una diminuzione dei ricoveri dei pazienti in tempi brevi. Se la trasmissione del morbillo non viene contenuta, i bambini di quest’area soffriranno di una serie di malattie che potrebbero diventare fatali se non adeguatamente trattate in modo tempestivo”.
 

Le vittime di guerra   In questi anni di guerra, lo Yemen ha registrato centinaia di migliaia di vittime di guerra: ai morti si devono aggiungere tutti coloro che hanno riportato gravi ferite e traumi, a volte permanenti, a causa del conflitto. I più colpiti dai bombardamenti e dai raid aerei sono soprattutto i civili, che spesso non hanno nemmeno la possibilità di fuggire, restando intrappolati negli scontri, né di recarsi nelle strutture sanitarie in caso di necessità. E anche quando non si combatte, sono numerosi, soprattutto tra i bambini, le vittime di mine antiuomo. In Yemen Medici Senza Frontiere lavora in prima linea per fornire aiuto urgente a chi riporta traumi, ferite da arma da fuoco o vittime di violenze.

Mohammad (nome di fantasia), quattro anni e mezzo, è arrivato in ospedale una settimana dopo aver manifestato i sintomi del morbillo. Aveva l'encefalite, una delle rare complicazioni post-morbillo. I suoi sintomi includevano febbre, disorientamento e debolezza nella parte inferiore del corpo. Dopo aver trascorso 15 giorni nel nostro ospedale, è guarito ed è riuscito a camminare di nuovo. Vedere i pazienti migliorare e poter contribuire ad alleviare la loro sofferenza mi fa capire quanto sia importante la mia e la nostra presenza qui.” racconta il dott.Ei Ei Khaing.



Medici Senza Frontiere in Yemen   MSF ha iniziato a lavorare in Yemen nel 1986 e dal 2007 è presente stabilmente nel Paese. I suoi team lavorano in 12 ospedali e forniscono supporto ad altre 16 strutture sanitarie in 13 governatorati. I team della Ong forniscono cure salvavita alle persone ferite dalle violenze, oltre a curare i pazienti che soffrono gli effetti a lungo termine della guerra, come nel caso della salute mentale, della malnutrizione e in generale delle difficoltà nell’accesso ai servizi essenziali.

Solo nel 2022 gli ospedali di Medici Senza Frontiere in Yemen hanno ammesso oltre 108mila pazienti, hanno effettuato oltre 36mila interventi chirurgici e assistito oltre 35mila nascite.
 

Il 5xmille a Medici senza Frontiere   Oltre alle donazioni è possibile sostenere il lavoro di Medici senza Frontiere destinando il proprio 5xmille. Ad oggi, il 5xmille rappresenta uno dei principali canali di raccolta fondi per MSF Italia e il 100% dei fondi raccolti viene destinato ai progetti dell’organizzazione. Per donare il proprio 5x1000 a MSF basta inserire la propria firma e il codice fiscale 97096120585. Per maggiori informazioni