Gabel, il made in Italy che investe in sostenibilità

Da sempre l’azienda comasca è impegnata nella protezione dell’ambiente: già negli anni Settanta investiva in tecnologia per preservare la natura, e dalla fine degli anni Novanta sostiene le Oasi WWF con la collezione Naturae. E ora, con Ethos, lancia un grido d’allarme per sensibilizzare sul tema

Di sostenibilità si parla ormai da anni, ma la consapevolezza e l’attenzione a questo tema è cresciuta soprattutto in tempi di pandemia: non a caso è proprio la sostenibilità uno dei pilastri della ripartenza e del “new normal”. Non tutti coloro che si dichiarano attenti a questo tema lo sono però davvero: il “greenwashing”; cioè il tentativo di conquistare il favore di pubblico e consumatori attraverso un impegno solo di facciata, è infatti molto diffuso. Ci sono però aziende che il loro impegno a favore della sostenibilità l’hanno dimostrato concretamente, e non da adesso ma addirittura in tempi nei quali il termine non era ancora entrato prepotentemente a far parte della cultura di massa.

Precursori nell’attenzione all’ambiente

Tra queste spicca il gruppo Gabel, che già alla fine degli anni Novanta proponeva prodotti improntati all’attenzione all’ambiente, e che da sempre ha tra i propri principi fondanti una forte responsabilità sociale. Non solo con donazioni e sponsorizzazioni, che pure sono importanti, ma anche e soprattutto con un impegno nella quotidianità: nella salvaguardia della salute dei propri dipendenti e di tutti i clienti e i consumatori che utilizzano i suoi prodotti; nel rispetto della natura e del pianeta; con un’azione sempre improntata all’attenzione alle generazioni future. Tanto che già negli anni Settanta, quando ancora non era nemmeno lontanamente obbligatorio, utilizzata depuratori d’acqua nel proprio stabilimento, e che oggi dispone di un sofisticatissimo impianto di riciclo delle acque e utilizza solo energia verde certificata.

Il riconoscimento della Regione

Un impegno, quello per la realizzazione di un modello imprenditoriale sempre più green e sostenibile, che a maggio è stato riconosciuto anche dalla Regione Lombardia con la visita dell’assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni, che ha potuto constatare in prima persona l’ecosostenibilità e l’attenzione all’ambiente dei processi produttivi, della filiera e dei prodotti dell’azienda comasca. E che ha poi parlato di Gabel come di “un’azienda di grande prestigio del settore tessile, che rappresenta in pieno lo spirito imprenditoriale tutto lombardo, fatto di competenza, ricerca, qualità della produzione e innovazione. E capacità di mettersi in gioco, grazie a percorsi virtuosi che puntano alla sostenibilità della produzione e ad una particolare attenzione per le tematiche ambientali”.

Un inno alla natura e un grido d’allarme  

Non a caso il Gruppo Gabel è l’unica realtà italiana nel tessile che ha scelto di investire e di produrre in Italia, e che, attraverso i suoi quattro brand Gabel1957, Somma 1867, Pretti e VallesusaCasa, lo fa puntando su elevati standard qualitativi, etici e sostenibili, con politiche ambientali sempre più concrete anno dopo anno e collezioni che, esprimono lo stile e la creatività italiane, rappresentano da un lato un inno che celebra il pianeta, la natura e l’ambiente naturale, e dall’altro lanciando un grido d’allarme per sensibilizzare il pubblico su queste tematiche fondamentali.

Naturae, l’ambiente e il WWF ­

Così, già dal 1999, attraverso la collezione Naturae – una delle più iconiche del brand – Gabel1957 celebra la bellezza della natura sostenendo le Oasi WWF Italia ed è in prima fila nell’impegno a favore delle tematiche ambientali: per tutti i capi della collezione, infatti, da oltre vent’anni viene utilizzato esclusivamente cotone grezzo non trattato, non candeggiato e non sovratinto per ottenere un prodotto che abbia il minor impatto possibile sull’ambiente.

Meno plastica, più benessere

Con il passare degli anni, l’impegno ambientale di Gabel si è poi concretizzato nella progressiva riduzione del consumo di plastica, calato del 65% dal 2018 al 2020, con packaging totalmente plastic free, mentre nel 2019 l’azienda ha adottato un Codice Etico interno particolarmente innovativo a garanzia dei valori aziendali che vedono in primo piano il rispetto delle leggi, l’amore per l’ambiente e il benessere per i collaboratori. E dopo aver ottenuto le certificazioni STeP (Sustainable Textile Production) e GOTS (Global Organic Textile Standard), nel 2020, con il brand Somma1867 il gruppo ha lanciato la collezione Memoria, che intercetta l'esigenza sempre più urgente e pressante di benessere e sostenibilità.

Ethos, il grido d’allarme della Natura 

Nel 2020, con Ethos di Gabel1957, l’azienda ha quindi confermato la propria mission, i propri valori e le scelte sostenibili intraprese già da decenni, impegnandosi attivamente nella salvaguardia del pianeta per le prossime generazioni. A caratterizzare la collezione, nata interamente dalla creatività di donne e ragazze che lavorano come designer per l’azienda, è infatti una scelta consapevole dei filati: completi letto e bagno in puro cotone certificato GOTS, mentre trapunte e accessori letto sono realizzati unicamente con componenti naturali (cotone, lana, kapok e lattice) e rigenerati (come la piuma e il poliestere, con certificazione GRS). E grazie a un packaging completamente naturale (carta e cartone certificati FSC e PEFC e a basso impatto ambientale; buste di protezione in mater-bi, in cotone o in poliestere rigenerato e certificato) Ethos è al 100% ecosostenibile. E solo per questa collezione Gabel1957 ha anche cambiato, per la prima volta in 60 anni, il proprio logo, abbandonando lo storico rosso a favore del tortora, tonalità che richiama fortemente la terra, la flora, la fauna e l’ambiente. Per puntare ancor più l’attenzione sul grido di aiuto che la Natura sta lanciando, e che anche attraverso l’impegno di aziende come il gruppo Gabel possono arrivare forti e chiare a tutti noi.