Sea Watch, la capitana Carola Rackete: "Temevo suicidi tra i migranti, con Gdf ho sbagliato manovra" | Parigi-Berlino unite contro Salvini

Conte: "Ricatto politico con uso strumentale di 40 persone". La comandante sullo speronamento della motovedetta delle Fiamme Gialle: "Ho sbagliato la manovra, mi scuso"

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Si dice pronta ad affrontare le conseguenze giuridiche del suo "atto di disobbedienza e non di violenza" Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 entrata nel porto di Lampedusa senza autorizzazioni. "Dovevo approdare, temevo che alcuni migranti potessero suicidarsi: a bordo alcuni migranti avevano dato inizio ad atti di autolesionismo", racconta la donna. E sullo speronamento di una motovedetta della guardia di finanza: "E' stato un errore, ho sbagliato la manovra".

Parigi-Berlino unite contro Salvini - L'arresto di Carola Rackete è stato criticato dal presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che difende la sua connazionale e tuona: "Ci aspettiamo che l'Italia affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali". Secca la replica del ministro Salvini: "Si occupi di ciò che accade in Germania e inviti i suoi concittadini a evitare di infrangere le leggi italiane, rischiando di uccidere uomini delle Forze dell'Ordine italiane. A processare e mettere in galera i delinquenti ci pensiamo noi". Scontro analogo con la Francia che - attraverso la portavoce del governo Macron - "si rammarica" che sulla vicenda Sea Watch si "sia arrivati a questa situazione, perché il governo italiano fa purtroppo la scelta di una strategia per rendere isterico" il dibattito su "argomenti chiaramente molto dolorosi". Immediata, anche in questo caso, la replica di Salvini: "Visto che il governo francese è così generoso (almeno a parole) con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia".

Conte: "Ricatto politico usando 40 persone" - Sul caso della capitana tedesca, Giuseppe Conte dichiara: "Qualcuno la descrive come un'eroina, altri la insultano. Ritengo scorretto aggredirla verbalmente. Avrà un regolare procedimento giudiziario. Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile, perché ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente con l'utilizzo strumentale di quaranta persone. Io le battaglie personali, se sono un eroe, le combatto da solo. Sostare per 15 giorni quando era chiara la posizione del governo italiano e insistere creando una situazione di grave pericolo... In 15 giorni avrebbero potuto raggiungere tanti altri porti".

Carola: "Mi dispiace, non volevo colpire la motovedetta" - In un'intervista al Corriere della Sera, la comandante ha affermato di aver commesso "un errore di valutazione nell'avvicinamento alla banchina, sono molto addolorata che sia andata in questo modo. Non volevo colpire la motovedetta, non era mia intenzione mettere in pericolo nessuno. Ho chiesto scusa e lo rifaccio".

Carola: "Temevo il peggio per i migranti a bordo" - In attesa di venire sottoposta all'interrogatorio per la convalida del fermo, Carola Rackete non può rilasciare dichiarazioni. Nel corso di un incontro con i suoi avvocati, durato circa tre ore, ha però chiarito le motivazioni del suo gesto. "Avevo paura. Da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si gettasse in mare. E per loro che non sanno nuotare significa suicidio. Temevo il peggio".

Carola: "Ho chiamato il porto, ma nessuno parlava inglese" - Sulle ragioni che l'hanno spinta a forzare il blocco navale proprio venerdì notte, la capitana della Sea Watch 3 dichiara di aver capito "che non saremmo sbarcati, quando sono stata convocata per l'interrogatorio fuori dalla nave. Ho rischiato la libertà, lo sapevo. Ho chiamato più volte il porto per avvertire, ma nessuno parlava inglese. Ho comunque comunicato che stavamo arrivando".

Chiesta la convalida dell'arresto e il divieto di dimora per Carola - Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto, pochi minuti fa, la convalida dell'arresto di Carola Rakete, comandante della nave Sea Watch3. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Lunedì mattina il Gip Alessandra Vella fisserà l'interrogatorio di convalida.