Costiera Amalfitana, il paradiso dopo ogni curva

Non solo panorami mozzafiato, ma anche dolce vita, tra mondanità e deliziose spiaggette

ufficio-stampa

I suoi panorami sono ritenuti, a ragion veduta, tra i più belli del mondo. La Costiera Amalfitana, amata da tempo immemorabile da viaggiatori, poeti, artisti, è una vera e propria icona del turismo in Italia, ed è fra le mete della Penisola più adorate dagli stranieri.

Da Punta Campanella si sviluppa lungo la costa sud della penisola sorrentina fino ad arrivare a Vietri sul Mare. Solcata da una litoranea di settantina di chilometri scavata nelle rocce scoscese a picco sul mare tra i golfi di Napoli e Salerno, è uno degli itinerari più conosciuti e fotografati del mondo. La sua fama non è dovuta solamente all’indiscutibile bellezza ed unicità di una natura lussureggiante ma anche alla piacevolezza della vacanza che qui si può trascorrere, fra arte e storia, vita attiva e relax, cibi dai sapori unici e vini di gran qualità. Scopriamone alcune, incantate, località.

Lo stile Positano – Partiamo da Positano, la località mondana per eccellenza della Costiera, che attira da anni il jet-set internazionale. La sua fama, oltre che alle sue straordinarie bellezze paesaggistiche e alla sua affascinante conformazione urbanistica, è dovuta alle generazioni di artisti, intellettuali, Vip, che l’hanno scelta – e la scelgono ancor oggi - per le loro vacanze. Fra i più famosi, c’è il grande danzatore russo Rudolf Nureyev. A vederla dal mare, Positano pare un antico presepe che si espande in verticale dalla famosissima spiaggia Grande alle rocce e agli anfratti verdi che l’abbracciano alle spalle. Positano è così, fascino mediterraneo tra il blu cobalto del mare e l’azzurro del cielo, una cascata di case multicolori inframezzate da cupole, archi, viuzze e gradinate. E poi, ristoranti, locali alla moda, gallerie d’arte e una miriade di negozi e boutiques dove campeggia, innanzitutto, lo Stile Positano, che dagli Anni Cinquanta si è fatto conoscere nel mondo con i suoi indistinguibili e coloratissimi capi di abbigliamento e i suoi sandali intrecciati in pelle.

La Costiera più selvaggia - Da Praiano (la cui chiesa di San Luca Evangelista vale una sosta per ammirarne lo straordinario pavimento di maioliche) si entra nel tratto più selvaggio e a strapiombo della Costiera Amalfitana, in cui la montagna pare squarciata da gole profonde, come quella, incantevole, di Furore. Borgo Bello d’Italia, circondato da vigneti eroici da cui provengono straordinari vini e abbarbicato sulle rocce che strapiombano nel blu intenso del mare, Furore è noto come il Paese Dipinto grazie ai coloratissimi murales realizzati dal 1983 da noti artisti: oggi oltre 120 opere, fra pitture e sculture, ne fanno uno dei principali ed più originali Paesi Dipinti della penisola.

Il sentiero dell’Amore - Ai murales che ricoprono di immagini e colori sgargianti e mediterranei le facciate delle case di questo abitato sparso in piccole frazioni (da cui “Il Paese che non c’è), si è affiancato da qualche anno il Viale di Cupido, straordinaria e scenografica passeggiata letteraria inneggiante all’amore disegnata all’interno del Giardino della Pellerina, destinato a diventare nel giro di poco tempo una delle mete d’obbligo del tour sulla Costiera Amalfitana e scenario prediletto dai selfie degli innamorati: e sì, perché il luogo è veramente magico e la vista (che spazia dai faraglioni di Capri al Golfo di Salerno) è da togliere il fiato. Con il suo spettacolare fiordo (che fu scenario dell’amore burrascoso fra Roberto Rossellini ed Anna Magnani, che vi girarono “Amore”, e fu set di molti altri film), Furore è un luogo dal fascino unico, a cui la natura ha dato tanto, ma che l’uomo da parte sua ha saputo arricchire con ingegno e cultura.

Conca dei Marini e le sfogliatelle – Prima di giungere ad Amalfi, vale la pena di fermarsi a Conca dei Marini, piccolo borgo sul mare dalle caratteristiche architetture in pietra framezzate ad orti e vigneti: un piccolo gioiello e la sua spiaggia è annoverata fra le più belle d’Italia. Qui la star è la grotta di Smeraldo, così chiamata per i riflessi creati dal sole che si riflette sull’acqua cristallina e tinteggiano le sue pareti di mutevoli e varie intonazioni di verde. A renderla unica le stalattiti e stalagmiti che- fatto rarissimo- emergono dal mare. Conca dei Marini è la quint’essenza della mediterraneità. Accanto alle sue bellezze paesaggistiche conserva un segreto: fu qui infatti che, alla fine del 1600, le suore Domenicane di clausura del Monastero di Santa Rosa inventarono le oggi conosciutissime Sfogliatelle di Santa Rosa, straripanti di crema pasticcera e di amarene, dolce simbolo della Costiera Amalfitana a cui viene dedicata una partecipatissima festa la prima domenica di agosto. Candido ed imponente, arroccato su uno spuntone di roccia, il Monastero Santa Rosa è stato trasformato, con meticolosi lavori di restauro durati una decina di anni, in uno dei Resort più esclusivi al mondo.

Amalfi nobilissima – Il nostro itinerario si conclude ad Amalfi, la più antica delle quattro Repubbliche marinare italiane: la quattrocentesca Tavola amalfitana, primo esempio di codice marittimo, è conservata al Museo Civico. E’ bello vagabondare in libertà fra scalinate e sottoportici sotto cui si affacciano piccole boutiques e negozi di prodotti tipici. Da non perdere assolutamente una visita all’imponente Duomo di Sant’Andrea, in stile arabo-normanno. Amalfi è da quasi mille anni la città della carta. Per comprendere il processo di produzione di questo prezioso materiale e osservare da vicino gli antichi - e funzionanti - mulini ad acqua, basta fare una visita al Museo della carta, appena fuori dal centro storico, là dove inizia la Valle dei Mulini (visita guidata). Una curiosità: l’inventore della bussola fu un amalfitano, nel 1302, passato alla storia col nome di Flavio Gioia. Nome e cognome sarebbero però frutto di un errore di trascrizione, e quindi il vero nome del geniale inventore rimane sconosciuto.