Cremona, saluto romano e inni a Benito Mussolini durante la commemorazione proibita dal sindaco
I rappresentanti del comitato onoranze cremonesi della Repubblica sociale italiana hanno voluto ricordare il Duce
Si sono presentati lo stesso anche se la commemorazione era stata vietata dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. Per ricordare Benito Mussolini, una quarantina di rappresentanti del comitato onoranze cremonesi della Repubblica sociale italiana si è radunata alle ore 11 del 27 aprile davanti ai cancelli del cimitero della città. “E’ un abuso di potere del sindaco”, ha fatto sapere Gian Alberto d’Angelo, portavoce del comitato. “Lui può vietare commemorazioni private e pubbliche solo per motivi di ordine pubblico che qui non ci sono".
Puntuali come ogni anno,
i nostalgici dell'epoca fascista hanno voluto ricordare il Duce, Roberto Farinacci e i caduti della Repubblica di Salò. Presenti anche alcune delegazioni dalla Francia, con il partito nazionalista francese. Il corteo, accompagnato da inni e bandiere, si è snodato fino alla tomba dei caduti della Repubblica sociale Italiana.
In quel luogo è stato allestito un altare all'aperto e
don Floriano Abrahamowicz, sacerdote austriaco residente a Treviso già noto per le sue frasi choc in analoghe occasioni che hanno messo in dubbio l’eccidio di sei milioni di ebrei, ha celebrato la messa in latino. “Commemorare i caduti della Rsi è una grande consolazione, ed è legittimo pregare e onorare questi italiani", ha sottolineato durante l'omelia. "Preghiamo per le loro anime e anche per noi”.
Dopo il canto finale della messa, il Regina Coeli,
i partecipanti facendo il saluto romano hanno intonato l'inno "Battaglioni Mussolini" e hanno deposto una corona d’alloro sulla tomba dei caduti.