15.800 note per il Duomo di Milano / 2 "L'erede maschio di Visconti e il laghetto di Santo Stefano"
Al via il crowdfunding per il restauro dellʼorgano milanese. Ai lettori di Tgcom24 che contribuiranno alla raccolta in omaggio due biglietti per lʼingresso al Grande Museo
Il nostro viaggio alla scoperta del Duomo continua con la storia dell'erede maschio di Gian Galeazzo Visconti, l'allora Signore di Milano che assunse il controllo dei lavori della cattedrale, e il laghetto. Isabella di Valois - prima moglie di Gian Galeazzo - non diede un discendente alla stirpe dei Visconti: tutti i maschi nati dalla loro unione morirono prematuramente. Il Conte di Virtù, si unì dunque in seconde nozze alla cugina Caterina, figlia dello zio Bernabò Visconti: era il 1380. A Milano in quel periodo si era diffusa una voce che inquietava non poco il principe: sembrava che non nascessero più bambini maschi. Tradizione vuole che la costruzione di una nuova cattedrale intitolata a Maria rispondesse al bisogno di attirare su di sé e sul popolo la materna protezione della Madre di Dio.
Ci sarebbero voluti ancora circa otto anni di attesa per vedere finalmente esaudite le preghiere di Gian Galeazzo e attestare un progressivo incremento delle nascite. Il 7 settembre 1388, due anni dopo la posa della prima pietra del Duomo, nacque il tanto atteso erede maschio: Giovanni Maria Visconti.
Nello stesso anno, 1388,
Gian Galeazzo Visconti fece costruire il Laghetto di Santo Stefano per agevolare il trasporto dei pesanti blocchi di marmo provenienti dalla Cava di Candoglia necessari alla costruzione del Duomo. Attraverso la Conca di Viarenna, aperta nel 1439 per volere di Filippo Maria Visconti, su progetto di Filippino degli Organi, attivo presso il cantiere del Duomo, e di Aristotele Fioravanti, fu possibile far passare il materiale in transito dal Naviglio Grande alla Cerchia Interna dei Navigli e si decise per questa ragione di realizzare un nuovo porticciolo il più prossimo possibile al Duomo, lì dove nacque il laghetto di Santo Stefano (via Laghetto); molti secoli dopo, per motivi igienici, su ordinanza dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, nel 1857 si decise di interrarlo cambiando per sempre la fisionomia del luogo e la logistica del trasporto del marmo.
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