Luca Casarini: da ex tuta bianca a salvatore dei migranti

Icona dell'universo No Global all'epoca dei centri sociali, a 51 anni si è imbarcato in una nuova avventura: soccorrere i naufraghi del Mediterraneo

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Luca Casarini è tornato e, nonostante le rughe e qualche chilo in più, sembra più in forma di sempre. Chi, del G8 di Genova, ha chiari i ricordi, in queste ore di botta e risposta col Governo, lo ha subito riconosciuto: da leader dei No Global italiani, costretto dal ruolo a stare fuori dal sistema, ora è il capo missione della Mar Jonio, l'imbarcazione dell'ong Mediterranea Saving Humans che ha soccorso in acque internazionali 49 migranti a bordo di un gommone in avaria. E che ora è arrivata a Lampedusa.

Coi suoi 51 anni suonati, Casarini ha dismesso il megafono, ma nella voce ha il piglio del capo popolo di un tempo. Si era fatto conoscere nel periodo d'oro dei centri sociali, quando il "Rivolta" di Marghera dettava legge nel mondo della sottocultura di sinistra. Il momento di massima esposizione fu il G8 di Genova. Da allora, il suo impegno si è via via istituzionalizzato, ma per i duri e puri, il "vecchio" Casarini si sarebbe imborghesito. Di fatto alla politica attiva non ha mai rinunciato. Nel 2014 figura tra i candidati europei della Lista Tsipras, ma non viene eletto. Ha collaborato con Nichi Vendola, ai tempi di Sel. L'anno scorso è stato tra i fondatori di Sinistra italiana ed eletto segretario regionale in Sicilia.

Da 7 anni Luca Casarini vive a Palermo. Dal Veneto si è trasferito al Sud per amore. E' diventato imprenditore full time, con un progetto che si occupa di coworking. In un modo o nell'altro, riesce sempre a salire agli onori della cronaca. L'anno scorso a Pantelleria ha celebrato il matrimonio della figlia di Toni Negri. L'ex disobbediente ha deciso poi di imbarcarsi in questa nuova sfida, quella col vessillo dei migranti sventolato a prua. Ha coordinato così il progetto che ha trasformato un rimorchiatore del 1971 in una nave di "ricerca e salvataggio". "Non siamo una nuova Ong, ma una piattaforma sociale - ha chiarito prima di partire. "Questa nave deve diventare un simbolo. Se l'Italia e l'Europa chiudono i loro porti, chiameremo la popolazione a scendere in strada". Ai suoi appelli ha risposto il vice premier Matteo Salvini, che ha bollato la vicenda come "la nave dei centri sociali".