Ragazzo spende 13mila dollari in 13 mesi su Xbox, negato il rimborso
Una famiglia del Massachusetts si è vista sfuggire un bel po' di risparmi perché non aveva attivato i controlli sulla console
Pensavano di avere tutto sotto controllo e invece i genitori di un teenager del Massachusetts si sono visti prosciugare il conto in banca dagli acquisti che ha compiuto nei suoi videogiochi preferiti su Xbox One.
Una spesa di 13000 dollari in 13 mesi di cui la famiglia si è accorta troppo tardi:
"Pensavamo di aver bloccato gli acquisti nei giochi. Forse non ha funzionato o la funzione era stata abilitata in un gioco solo e non negli altri titoli utilizzati successivamente. Ci sono probabilmente un bel po' di cose che potevamo o avremmo dovuto fare diversamente, ma anche solo il fatto che sia successo è davvero spaventoso".
I genitori sostengono che gli acquisti siano stati compiuti casualmente dal ragazzo che, premendo i tasti nella fretta di giocare, non sapeva bene cosa stesse facendo. Per questo motivo si sono rivolti direttamente a Microsoft, che ha respinto la richiesta di rimborso perché erano già passati i 14 giorni previsti dal regolamento.
"È una pillola amara da ingoiare. Vorrei essere arrabbiata con mio figlio, ma non aveva idea di cosa stesse facendo", ha concluso la mamma nell'intervista alla NBC.
Negli ultimi anni molti giochi per console a pagamento propongono un sistema di acquisti di contenuti aggiuntivi tramite microtransazioni, i pagamenti online che siamo abituati a vedere da molto tempo in titoli gratuiti per cellulari e tablet, ovvero quelli rientranti nelle categorie denominate free-to-play e freemium (da una fusione tra premium e free). Tra questi ci sono FIFA, Call of Duty e il famosissimo Fortnite, ma non sempre i più piccoli sono bene a conoscenza delle loro funzionalità a pagamento.
Il nostro consiglio è di utilizzare le classiche carte prepagate da acquistare nei negozi o, semplicemente, bloccare l'acquisto via carta di credito sui profili e le console dei ragazzi.