Bungie e Activision, divorzio clamoroso: Destiny 2 resta nelle mani degli sviluppatori

Gli autori di Halo ottengono l'indipendenza dalla casa produttrice di Call of Duty: cosa si evolverà lo sparatutto?

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Nelle scorse ore, sull'universo di Destiny si è abbattuto un vero e proprio ciclone che rischia di stravolgere il futuro della saga creata da Bungie: il team di sviluppo ha infatti annunciato di aver raggiunto un accordo per la separazione da Activision, che detiene i diritti di pubblicazione del franchise e ha contribuito alla sua nascita. La notizia arriva dopo che Activision aveva dichiarato di non essere soddisfatta dai risultati raggiunti dalla recente espansione di Destiny 2, intitolata I Rinnegati.

Con questa mossa, Bungie torna a essere uno studio indipendente e si assicura la paternità totale della serie, ormai giunta al secondo episodio e con numerose espansioni all'attivo. Ciò vuol dire che i progetti futuri legati al franchise, espansioni e prossimi capitoli inclusi, saranno completamente gestite da Bungie, che avrà il pieno controllo creativo e potere decisionale.

La notizia è stata accolta positivamente dalla community di Destiny, che ha sempre visto in Activision uno spauracchio che costringeva gli studi a rispettare scadenze proibitive per un progetto di tale portata, ed è stata presa decisamente bene dagli sviluppatori della casa di Bellevue, che potranno lavorare senza costrizioni al proprio universo e adottare le scelte più appropriate per dar vita al gioco che i fan hanno sempre sognato.

Non è la prima volta che Bungie affronta un processo simile. Già nel 2007, infatti, il team che ha dato i natali alla serie  Halo si è trovata nella stessa posizione: in quel caso al posto di Activision c'era  Microsoft, e anche in quel caso l'azienda di Redmond era stata etichettata come la "corporazione malvagia" che costringeva gli sviluppatori a rigare dritto e rispettare deadline probabilmente troppo stressanti per mantenere in vita l'universo di Halo.

Dopo la separazione con Microsoft, che mantenne i diritti della saga di Master Chief affidandola ai neonati studi 343 Industries, Bungie tornò a essere uno studio indipendente e cominciò a lavorare a un nuovo progetto sci-fi che prese appunto il nome di Destiny.

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Nel 2010, Bungie stipulò un accordo da svariati milioni di dollari con Activision per la pubblicazione di  quattro giochi di Destiny tra il 2013 e il 2020. Tuttavia, a causa di alcune faide interne e un reboot a pochi mesi dal lancio ufficiale, Bungie non rispettò la prima scadenza, pubblicando l'originale Destiny solo nel 2014. Da allora, la software house ha sempre faticato a rispettare i target di Activision, e dopo l'ennesimo reboot a pochi mesi dal lancio di  Destiny 2, si è convinta a lasciarsi aiutare da altri team interni al publisher come  Vicarious Visions e  High Moon Studios, che hanno collaborato alla creazione del sequel e allo sviluppo delle relative espansioni.

Nonostante più di 1000 persone fossero attivamente al lavoro sulla creazione di nuovi contenuti di Destiny 2 e del suo sequel  Destiny 3, Activision si è ritenuta insoddisfatta delle vendite dell'ultima espansione dal titolo  I Rinnegati, dando il via a quella che potrebbe essere stata una reazione a catena che ha portato Bungie a volersi separare definitivamente da un "fardello" che ne tarpava le ali in termini creativi.

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Con l'accordo delle scorse ore, Bungie diventa artefice del proprio "destino" e unica responsabile di come si evolverà il franchise nei prossimi mesi, sebbene sia palese che i veri frutti di questa mossa si vedranno solo sul medio-lungo periodo, verosimilmente con il lancio del prossimo capitolo principale.

Bungie ha assicurato che la separazione da Activision non inciderà negativamente sull'attuale roadmap di contenuti (confermando il lancio dei DLC  Azzardo Cosmico e  Penumbra rispettivamente in primavera e in estate) e sul supporto alla versione PC, che ricordiamo essere gestita direttamente dal gruppo Activision Blizzard sui server di Battle.net.