Snow Patrol: "Torniamo in Italia con il nostro show più ambizioso"

L'11 febbraio arriva a Milano il tour della band scozzese. Tgcom24 ne ha parlato con il frontman Gary Lightbody

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Ci sono voluti dieci anni di attesa ma  ora gli Snow Patrol tornano in Italia: l'11 febbraio saranno al Fabrique di Milano per l'unica data italiana del tour europeo al seguito dell'album "Wildness" (ma li rivedremo poi il 14 giugno a Firenze Rock nella giornata di Ed Sheeran). "Sarà lo show più pazzesco che abbiamo mai fatto - spiega il leader Gary Lightbody -, con le nostre canzoni migliori e grandi visual".

Un appuntamento importante non solo perché interrompe il digiuno live, ma anche perché lo stesso "Wilderness" è arrivato dopo una lunga pausa, durante la quale Lightbody ha fatto i conti con dipendenze, depressione e l'Alzheimer del padre, temi che rientrano nei testi. "Non penso che sia un album pesante ma che anzi contenga gioia e speranza, un senso di risoluzione - ha spiegato durante un incontro ristretto con la stampa a Milano -. Oggigiorno sempre più gente è depressa, spesso perché rimane chiusa in se stessa. Per me è stato fondamentale parlare. La musica può essere entusiasmante ma anche frustrante, soprattutto se impieghi sette anni per completare un disco". Un lungo periodo e un cambio di tematiche che nascondeva anche qualche insidia: "Probabilmente per noi è stato l'album più difficile da pubblicare - dice -, il timore che la gente lo rifiutasse era grande. Mi sentivo esposto come mai prima d'ora, ma è stato terapeutico".

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Ma allora perché intitolare un disco che pieno di gioia e speranza, " Wilderness" (deserto/natura selvaggia)? "Ci sono almeno due accezioni in cui uno può interpretare quel titolo - spiega - La prima può essere riferita alla follia selvaggia del mondo che ci circonda e che ci arriva dalle notizie di ogni giorno. L'altra è la volontà di disconnettersi da questo mondo, che ci vuole sempre connessi con tutti, 24 ore su 24, per ricongiungerci con le nostre radici, con la natura". 

Il tour che arriva in Italia, e che partirà il 14 gennaio da Amsterdam, ha avuto alcune date di anteprima ai primi di dicembre a Newcastle, Belfast e Dublino. "Sono state folli, i migliori show che abbiamo mai fatto - afferma -. Quella di Belfast poteva non essere tanto indicativa perché era come giocare in casa, ma anche Dublino è stato fantastico. Ogni pezzo di fatto era un singolo, è stato un vero greatest hits dal vivo". Uno show maggiormente ambizioso rispetto al passato, con giochi di luci stupefacenti e visual fatti di riprese dal satellite ed estratti dei 10 videoclip realizzati per ogni brano dell'album: "Sono sempre stato ossessionato dal cinema, dopo la musica è la mia passione più grande - spiega Lightbody -. In questo caso abbiamo realizzato un video per ogni canzone. Per ' Life On Earth' poi abbiamo un video realizzato direttamente dalla Nasa. Credo che questa attenzione abbia a che fare con il tempo che abbiamo impiegato per realizzare il disco. In precedenza eravamo sempre rimasti intrappolati nel classico schema album/tour, non avevamo il tempo per pensare di sviluppare un progetto visual complesso".

Il periodo difficile sembra essere alle spalle tanto che Lightbody è già al lavoro sui brani del prossimo album del gruppo. "Ho dieci canzoni pronte, ma bisognerà arrivare al centinaio prima di iniziare sul serio, non sono il tipo che scrive dieci pezzi e quelli pubblica - dice -. Mi è servito molto lavorare con altri artisti come Ed Sheeran e Taylor Swift. Ma può sembrare un paradosso, collaborando con tanti ho imparato troppo, ora ho bisogno del tempo da solo per mettere a frutto ed elaborare tutto quello che ho assimilato. Oltretutto mi rendo conto di essermi distratto troppo dalla vita del gruppo e questo non va bene, adesso voglio concentrarmi al 100% sugli Snow Patrol".