Reddito di cittadinanza, Di Maio: "Nessun giallo tessere, verranno stampate dalle Poste"
Il caso era nato dopo che Laura Castelli, sottosegretaria al ministero dell'Economia e delle Finanze, interrogata sull'argomento, si era rifiutata di rispondere
Dopo le polemiche sulla stampa delle tessere per il reddito di cittadinanza, il vicepremier Luigi Di Maio getta acqua sul fuoco. E taglia corto spiegando di aver "dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per tutto, inclusa la stampa delle tessere. Non c'è nessun giallo". Il caso era nato dopo che Laura Castelli, sottosegretaria al ministero dell'Economia e delle Finanze, interrogata sull'argomento, si era rifiutata di rispondere.
"Entro metà dicembre la presentazione con i dettagli" - "Entro la metà di dicembre faremo una presentazione nei dettagli del reddito di cittadinanza", prosegue Di Maio in una diretta Facebook da Bruxelles. "Una parte sarà nella legge di bilancio e una parte sara' decreto legge, a breve tutto sarà molto più chiaro, perché è una norma complessa", aggiunge.
Pd: "Pronti a denunciare Castelli e Di Maio" - "Siamo di fronte a un danno erariale o all'ennesima bufala? Siamo pronti a denunciare Di Maio e Laura Castelli". E' la dura presa di posizione delle senatrici del Pd, Caterina Bini e Simona Malpezzi. "La sottosegretaria Castelli - sottolineano le parlamentari dem - ha ripetuto ciò che aveva detto il ministro Di Maio. Il reddito di cittadinanza non è una legge. Chi ha dato ordine di stampa? È stata fatta una gara pubblica o un affidamento alla Sogei? Prima di andare a denunciare Di Maio e la Castelli, attendiamo la risposta di Conte".
Fratelli d'Italia: "Interrogazione a Di Maio e Tria su dichiarazioni Castelli" - Anche Fratelli d'Italia, attraverso le parole del capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, chiede spiegazioni sulle dichiarazioni della Castelli: "Fratelli d'Italia pretende che i ministri Luigi Di Maio e Giovanni Tria chiariscano le dichiarazioni rilasciate ieri dal vice ministro all'Economia Laura Castelli. Stando alle sue parole infatti, sarebbero già in stampa in una non precisata tipografia milioni e milioni di tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza. Al di là delle imbarazzanti e confuse parole del vice ministro, ci chiediamo: se ancora non c'è una norma che autorizza la spesa come è stato possibile stampare le tessere? E se la tipografia non è l'Istituto Poligrafico dello Stato, a chi è stata affidata la stampa e a quali costi? E se queste tessere, che evidentemente non possono essere al portatore ma nominative, sono già in stampa, significa che il governo conosce già nome e cognome dei beneficiari del reddito di cittadinanza?".