"A Private War", il biopic sulla coraggiosa reporter di guerra Marie Colvin
Dal 22 novembre Rosamund Pike fa rivivere sul grande schermo la giornalista morta in Siria nel 2012
Dopo essere passato al Festival di Toronto e alla Festa del Cinema di Roma, arriva in sala dal 22 novembre "A Private War", la vera storia di Marie Colvin, reporter di guerra in alcune delle nazioni più pericolose del mondo. Rosamund Pike interpreta l'eroica giornalista che lavorò per il settimanale britannico "The Sunday Times" dal 1985 al 2012, combattendo una personale battaglia per affermare il principio della verità ad ogni costo. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
Tratto dall’articolo "Marie Colvin’s Private War" di Marie Brenner, pubblicato sull’edizione statunitense di "Vanity Fair, il biopic ripercorre la vita personale e professionale della giornalista, che ha documentato in prima persona le guerre in Medio Oriente, Cecenia, Kosovo, Zimbabwe e Sri Lanka, dove nel 2001 perse l’occhio sinistro. La Colvin venne tragicamente uccisa in Siria nel 2012 insieme al fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva, mentre tentava di raccogliere informazioni sulla guerra civile in corso.
Il film è diretto da
Matthew Heineman, regista di documentari come "City of Ghosts" e
"Cartel Land" (nominato agli Oscar come Miglior Documentario nel 2015) e nel cast troviamo anche
Jamie Dornan (la saga "Cinquanta Sfumature") e
Stanley Tucci.
"Il giornalismo è sotto attacco e sempre più polarizzato da 'notizie' inventate che si mascherano da vero giornalismo", ha spiegato Heineman, aggiungendo: "Colvin era uno spirito assolutamente senza paura e ribelle, pronta a correre enormi rischi per ottenere una storia. Era costantemente sotto attacco, ma ciò che la distingueva davvero, più di ogni altra cosa, era il suo profondo desiderio di mostrare la vera sofferenza umana causata dalla guerra. La sua missione, con le sue stesse parole, era di 'alzare la testa contro il potere'. Voleva che il mondo si preoccupasse di quelle atrocità indicibili, che sono così spesso tenute a debita distanza, tanto quanto lei".