Mal di testa, una patologia che affligge le donne

L'emicrania è un disturbo che colpisce prevalentemente il sesso femminile: ecco perché

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Mal di testa: non è una scusa per sottrarci ai nostri doveri coniugali - come spesso, per ridere, si racconta - né un'invenzione per giustificare un diffuso e malcelato malessere. Si tratta di una vera e propria patologia e purtroppo per noi, secondo uno studio recente, colpisce soprattutto le donne condizionandone la vita sociale e professionale. Le cause? Sono tante e diverse, scopriamole insieme.

I numeri parlano chiaro e di solito non mentono; e quelli che mostra uno studio recente effettuato da  Gema (Gender&Migraine) del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas), dimostrano che le donne italiane soffrono di emicrania più degli uomini (quattro milioni rispetto a due milioni) con importanti conseguenze sia sul lavoro che nella vita sociale.
D'altra parte, sempre secondo le statistiche, l’emicrania colpisce in Italia quasi un terzo delle donne ed è considerata dall’OMS la seconda malattia più disabilitante del genere umano. 

Secondo i ricercatori, le donne paiono essere vittime dei tanti, troppi ruoli che rivestono a livello sociale: soffrono di emicrania ben più degli uomini, ma non possono concedersi il lusso di assentarsi dal posto di lavoro o di lasciar perdere le attività domestiche. E non basta: perché avendo un reddito mediamente inferiore a quello degli uomini, le donne rinunciano a sottoporsi a visite ed esami, ad acquistare farmaci i non dispensati dal servizio sanitario nazionale, a sottoporsi a trattamenti non medici e a ricevere assistenza.
Insomma, le donne sono vittime di un sistema che lascia pochissimo spazio alla cura di sè, ma che allo stesso tempo chiede e pretende moltissimo.

Inoltre, le signore sono anche vittime del cosiddetto presentismo, ovvero quel fenomeno per cui, costrette dal senso del dovere, si presentano al lavoro in condizioni di malessere.
Come se non bastasse, le pazienti affette da emicrania soffrono di un dolore più severo, più protratto e più disabilitante rispetto ai maschi e la sofferenza non si limita alla crisi di dolore: è dimostrato infatti che tra un attacco e l’altro il 10% delle donne è affetto da ansia, il 14% ricorre alle più varie strategie di evitamento per non correre il rischio di scatenare attacchi e nel 25% dei casi presenta comunque sintomi intervallari. Sono ben 317 i giorni all’anno che la donna trascorre in preda al dolore emicranico o ai sintomi intervallari: un dato che non necessita di commenti.

Per fortuna l’ emicrania è una malattia di cui oramai si sa moltissimo, per la quale saranno a breve disponibili cure rivoluzionarie: questa almeno è la promessa dei sanitari che stanno seguendo da anni l'evoluzione di questa patologia per individuare strategie che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti.