"Achille Tarallo", Biagio Izzo autista-cantante nei panni di Fred Bongusto

Tgcom24 offre una clip esclusiva del film che arriva nelle sale il 25 ottobre

"Achille Tarallo" (Biagio Izzo) è un autista di autobus di Napoli, circondato da una grande e rumorosa famiglia, moglie e tre figli, e con tanto di generosa amante maggiorata. Ma è anche un singolare cantante neo-melodico che odia cantare in napoletano e sogna di essere Fred Bongusto. Il film di Antonio Capuano con Ascanio Celestini e Tony Tammaro arriva nelle sale il 25 ottobre. Tgcom24 offre una clip esclusiva.

Insieme al suo amico Cafè (Tammaro) ha formato un duetto musicale che canta ai matrimoni che gli procura il confuso logorroico impresario Pennabic (Celestini), proponendo ai novelli sposi un repertorio detto 'Tamarro Italiano'. Questi tre poveracci, Achille Tarallo, Cafè e Pennabic, pieni di autentica voglia di stare nel mondo dell'arte, insomma, si arrangiano nel quartiere popolare dove vivono e in cui anche la vita ordinaria, come diceva Eduardo De Filippo, è sempre teatro. Ma un giorno per Achille Tarallo arriva un'occasione per evadere e cambiare la sua vita: una badante bielorussa troppo bella. 

 

"Tutto nasce al funerale di mia zia, la sorella di mia madre, dove mancava uno dei suoi quattro figli maschi - ha spiegato Antonio Capuano, scenografo e regista napoletano -. Nessuno mi rispondeva sull'assenza inspiegabile di Enzo, suo figlio. Solo alla fine mi hanno detto: 'Se n'è fuiuto con la badante'. Poi ho saputo anche che Enzo cantava a tempo perso ed era andato in Ucraina a raggiungere la sua bella".

 

"Sono napoletano, ma sono stonato e così quando Capuano mi ha proposto di fare Achille ho subito rifiutato - spiega Izzo -. Poi ho capito che se canto insieme a qualcuno le cose vanno meglio". Guidare l'autobus a Napoli, prosegue Izzo, "non è stato facile. Ho preso intanto qualche lezione, ma i veri problemi sono venuti dalla gente. C'è chi saliva sull'autobus, come se fosse stato davvero una vettura di linea, e chi mi riconosceva e faceva di tutto per accostarsi. Ho rischiato più volte così di avere un incidente".