La Valletta, Capitale Europea della Cultura: origini e rinascita

Eventi ed iniziative mirate a valorizzare Malta, crocevia culturale dal patrimonio storico millenario e radicate tradizioni gastronomiche custodite in una ricetta simbolo dell'isola

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Il 2018 segna per Malta una tappa fondamentale della sua rinascita culturale, economica e sociale. Multiculturale, dinamica e riconosciuta patrimonio dell’Umanità dal 1980, La Valletta è attualmente la capitale europea della cultura, insieme all’olandese Leeuwarden. Nel caso di Malta, il progetto non è ristretto solo alla capitale, ma a tutte le isole maltesi, per garantire un impatto su scala nazionale.

Vi è un forte impegno da parte della nazione per il miglioramento e la riscoperta della tradizione maltese: per l’occasione, sono stati costruiti o ristrutturati monumenti e centri di cultura. Uno dei punti di forza di Malta è senza dubbio la posizione geograficamente strategica che ne favorisce il turismo, occasione che la rende nazione ospite di svariate culture e tradizioni, per le quali ha sviluppato un forte senso di rispetto. Come spesso accade, la storia di una nazione influenza profondamente la tradizione culinaria e la geografia di Malta ha fatto sì che l’isola risentisse della presenza di diverse culture, dalla siciliana alla medio orientale a quella inglese.

Passeggiare e pasteggiare tra le vie dell’isola significa quindi entrare in contatto con una cucina che racchiude in sé forse il meglio delle culture che ne hanno influenzato i tratti principali. Molto facile riconoscere nella tradizione culinaria i sapori della Sicilia e del Sud Italia in generale, altrettanto semplice però scovare tra le carni lo speziato ricordo del Medio Oriente. Dal punto di vista gastronomico Malta è una sorta di ponte di tradizioni e sapori tra culture differenti, un collegamento assolutamente non passivo che di autoctono aggiunge la fantasia, i nomi difficili da pronunciare e soprattutto la genuinità del kilometro zero. In quanto capitale della cultura Malta offre un ricco calendario di eventi e manifestazioni che lasciano ampio spazio alla tradizione popolare, dove per tradizione popolare si intende ovviamente anche la cucina. Ecco quindi che sarà impossibile gustarsi i panorami mozzafiato che le città insulari regalano, senza prima recarsi in una pastizzeria ad acquistare i celeberrimi Pastizzi maltesi. Piatto tipico sorprendente per almeno due ragioni: la prima è che contrariamente a quanto sembri dal nome si tratta di una pietanza salata e la seconda riguarda il loro sapore ineguagliabile, nonostante si compongano unicamente con sfoglia e ricotta, o sfoglia e piselli. Ecco che quindi l’isola diventa un posto perfetto per dar sfogo ad un’invitante e poliedrica tradizione gastronomica, ma anche per ospitare un evento dal sapore profondamente internazionale.

L’ Italia e Malta sono protagoniste di una collaborazione in cui la cultura diventa il linguaggio universale in grado di superare la criticità ideologica. L’architetto italiano Renzo Piano ha ridisegnato il centro storico della Valletta, con lo studio Renzo Piano Building Workshop. Il progetto, Valletta City Gate, comprende il recupero delle rovine del Teatro dell’Opera, della nuova porta della città di Valletta, la realizzazione della sede del Parlamento ed è in grado di instaurare una connessione tra gli edifici antichi, le nuove costruzioni e l’ingresso della città. Ruolo fondamentale in questa serie di connessioni è quello svolto della pietra locale, materiale scelto sia per le mura che per gli edifici storici.

Malta, nello specifico La Valletta, è diventata nel corso di quest’anno così importante, un grande sito di eventi e iniziative che portano alla luce le grandi potenzialità di una nazione e del patrimonio culturale di quest’ultima.

Ricetta Pastizzi

Ingredienti: 750 grammi di pasta sfoglia -300 grammi di ricotta -3 uova -prezzemolo tritato -Sale -Pepe

Preparazione
Mettere ricotta, uova, prezzemolo, sale e pepe in un’ampia ciotola e mescolare. Stendere la pasta sfoglia per ottenere uno strato sottile e ritagliare cerchi di circa 10 centimetri di diametro. Spennellare i bordi dei cerchi con l’uovo sbattuto, porre al centro di ogni cerchio un cucchiaio di ripieno e chiudere unendo i lembi. Utilizzare l’uovo rimasto per spennellare l’esterno e cuocere in forno (già riscaldato) a 200 gradi per circa 30 minuti.

Di Indira Fassioni       www.nerospinto.it