Moscovici attacca l'Italia "euroscettica e xenofoba", Salvini: "Parla a vanvera"
Il commissario Ue lancia l'allarme per un "asse illiberale e nazionalista che cresce nel Vecchio Continente" e parla di una "retorica viziata ma efficace" che va da Salvini a Orban
Contro il governo M5s-Lega arriva un'altra pesante accusa firmata dal commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici. Come gli ungheresi "anche gli italiani hanno optato per un esecutivo decisamente euroscettico e xenofobo che, su migranti e bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei", ha affermato l'esponente Ue. Secca la replica di Matteo Salvini: "Moscovici parla a vanvera".
Il ministro: "Nessun razzismo nel nostro Paese" - "In Italia - ha detto il ministro dell'Interno - non c'è nessun razzismo o xenofobia, ma finalmente un governo scelto dai cittadini che ha bloccato gli scafisti e chiuso i porti ai clandestini. Siamo stufi degli insulti che arrivano da Parigi e da Bruxelles".
Sfiducia verso l'Ue - Intervenendo a Parigi, a un incontro dell'Ocse, il commissario Ue aveva sostenuto che "l'ampliamento delle disparità sociali sul territorio europeo ha rafforzato il sentimento di sfiducia e persino di rifiuto degli europei nei confronti della nostra Unione". Così si legge nel testo del discorso del commissario, consegnato ai giornalisti. "E' con il loro voto che hanno espresso la loro insoddisfazione, elezione dopo elezione", preferendo "partiti politici all'estrema destra dello spettro politico e apertamente ostili all'Unione europea".
"Asse illiberale e nazionalista" - Moscovici ha poi precisato: "Sto ovviamente pensando all'asse illiberale e nazionalista che si sta consolidando nell'Europa centrale sotto la guida del primo ministro ungherese Viktor Orban", e ha quindi chiamato in causa gli italiani che pure hanno scelto un governo "decisamente euroscettico e xenofobo". Il commissario ha inoltre spiegato che, anche a causa degli errori commessi nella gestione della crisi greca, dove i cittadini hanno avuto l'impressione che le decisioni venissero prese sopra la loro testa e senza alcun controllo democratico, si è diffusa l'idea che "la tecnocrazia ha vinto sulla democrazia".
Retorica anti "tecnocrati" - Un "argomento semplicistico che alimenta i discorsi degli euroscettici e nazionalisti d'Europa". I quali, secondo l'esponente di Bruxelles, stanno guadagnando consensi con lo slogan "riprendiamo il controllo", al centro anche della campagna per la Brexit. "Orban o Salvini pretendono di avere il monopolio della rappresentazione della volontà del popolo", una "retorica viziata ma terribilmente efficace: i loro successi elettorali ne sono la prova".