Arredo: dieci loft a cui ispirarsi
Ampi spazi e design contemporaneo sono le caratteristiche di queste abitazioni dall'aria minimalista e super fashion
Il recupero dei vecchi spazi industriali ormai dismessi è diventata una buona prassi, accettata e diffusa in tutte le metropoli e non solo. Il loft è diventato oggi non solo uno spazio grande e quasi del tutto privo di pareti, dotato di ampie finestrature, ma anche un modo di arredare il proprio appartamento e la propria casa; un trend che piace e che sempre più influenza l'organizzazione degli spazi e le scelte di arredo. Ecco dunque qualche suggerimento per lasciarsi ispirare e - perché no? - sognare a occhi aperti.
Nato negli anni '70, il
loft (termine inglese che significa
solaio o
attico) non è più solo il
locale dalla superficie immensa, privo di pareti e magari un po' triste che siamo stati abituati a vedere. Restituito a nuova vita, il
vecchio capannone in disuso diventa una
specie di reggia, con un magheggio degno delle favole che ricorda un po' la trasformazione del ranocchio in bellissimo principe: oggi il
loft è un modo di concepire la casa, anche di appartamenti dalle dimensioni decisamente più
contenute che ritrovano
travi e mattoni a vista di tradizionale ispirazione newyorkese e ad
ambienti che si susseguono senza soluzione di continuità.
Dominano i
non colori:
bianco, nero e tutta la gradazione dei grigi sono un must, da abbinare al rosso o al marrone che richiamano l'origine industriale. Piacciono però anche gli abbinamenti con
legni chiari, da unire ad
angoli verdi inseriti qua e là per smorzare il
rigore delle linee e ingentilire la casa.
I pavimenti in cemento, oltre che pratici e caldi, sono decisamente i più gettonati, ma non mancano i
listoni del parquet o anche le
mattonelle, purché rigorosamente legate all'epoca dello stabile.
Ampi divani, letti semplici e
materiale di recupero ben si coniugano a oggetti dal
design ricercato e d'autore, a ribadire che il
loft è una scelta, non un ripiego: piccolo vezzo che possiamo certamente perdonare, tantopiù se la parola d'ordine è "
accoglienza".