Giorgetti: "Con il sequestro dei fondi la Lega non esisterebbe più". E su Salvini: "Sui rimpatri la sparò grossa"

Il braccio destro di Matteo Salvini si riferisce alla decisione che i giudici del tribunale del Riesame prenderanno il prossimo 5 settembre

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"Se tutti i futuri proventi che arrivano alla Lega vengono sequestrati, è evidente a quel punto che il partito non può più esistere, perché non ha più soldi". Lo ha detto il braccio destro di Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, sull'ipotesi che il 5 settembre il tribunale del Riesame possa decidere di sequestrare tutti i soldi della Lega come conseguenza della condanna per truffa ai danni dello Stato a carico di Umberto Bossi e Francesco Belsito.

Ospite de La Versiliana, la festa de Il Fatto Quotidiano, Giorgetti ha poi aggiunto: "Questo se dovesse esserci questa interpretazione da parte della magistratura, che non contestiamo in quanto tale, ma perché frutto di una decisione su una sentenza non definitiva. Se fosse dopo la Cassazione non avrei nulla da dire".

Il nuovo partito di Salvini - Le parole di Giorgetti arrivano dopo l'ipotesi avanzata sulle pagine del Corriere della Sera in merito al futuro del Carroccio. Il quotidiano milanese suppone infatti la nascita di nuovo partito fondato da Matteo Salvini che però "dovrà scegliere se fondare un nuovo partito con il perimetro politico della Lega attuale, oppure porsi come il federatore unico di tutta l'area politica che non è centrosinistra e non è Movimento 5 Stelle".

Giorgetti: "Salvini la sparò grossa" - Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha poi commentato un'affermazione fatta da Salvini durante la campagna elettorale, quando disse che sarebbero stati rimpatriati 500mila immigrati irregolari. "L'aveva sparata grossa, mi accontenterei che ne non arrivassero più". E ha aggiunto: "Io dico che bisogna copiare dagli altri Paesi. La Germania ne ha rimpatriati 48mila, noi solo 7mila, bisogna copiare da chi ci riesce negli altri Paesi".