Migranti, Salvini: "Sulla Diciotti sono tutti irregolari" | Aut aut di Di Maio: "Ue decida entro venerdì o stop contributi"

"Fico afferma il contrario del M5s: è un problema che risolveranno loro", ha poi spiegato il ministro dell'Interno commentando lo "scontro" con il presidente della Camera. L'appello dell'Onu: "Fateli sbarcare"

ansa

Il governo si compatta sul caso della nave Diciotti in porto a Catania, ma la crisi istituzionale si infiamma. "Non retrocedo di un millimetro. Sono tutti immigrati illegali", dice Matteo Salvini, certo di avere con sé "la maggioranza degli italiani". E Luigi Di Maio gli dà manforte minacciando l'Ue di non pagare più il contributo italiano di 20 miliardi, se i Paesi membri non accetteranno concretamente la ridistribuzione dei migranti.

"Un intervento del Colle? "Non temo assolutamente nulla. Ho la coscienza più che a posto", risponde Salvini a chi gli ricorda la 'moral suasion' di Sergio Mattarella a luglio, per un analogo stallo sempre sulla Diciotti. "Rispondo al mandato che mi hanno dato gli italiani il 4 marzo - dice il ministro -. Mi chiedono più sicurezza".

E a Fico risponde: "Con Luigi Di Maio lavoro molto bene, così come con il premier Conte. Qualcun altro ha tanto tempo per parlare, penso al presidente della Camera, che ogni tanto dice e fa l'esatto contratto di altri esponenti M5s: è un problema che si risolveranno loro. Spero non ci sia nessuna interferenza interna o internazionale per rallentare il governo del cambiamento".

Da Di Maio invece di una difesa di Fico arriva la bordata all'Unione europea. "Se si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione non si decide nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti - afferma il vicepremier -, io e tutto il M5s non siamo più disposti a dare 20 miliardi all'Ue".

"La linea dura con l'Europa paga", è convinto Di Maio. Salvini fa sapere di apprezzare, mentre su Fb sfoggia le decine di migliaia di condivisioni dell'hashtag 'iostoconsalvini'. "Non mollo", assicura il capo leghista al suo popolo su internet. Ai magistrati invece manda a dire: "Non penso che un processo a Matteo Salvini possa servire a nessuno".

La difesa di Fico tocca alla ministra M5s del Mezzogiorno Barbara Lezzi: "Nessuno deve impartire lezioni alla terza carica dello Stato circa la prerogativa di esprimere legittime posizioni". Anche la senatrice Cinque Stelle Paola Nugnes crea l'hashtag "RobertoFico è il MoVimento". E la sfida tra Salvini e il presidente della Camera si propaga anche su Twitter.

Laura Boldrini sale sulla Diciotti - A Catania intanto salgono a bordo di Diciotti l'ex presidente della Camera Laura Boldrini ed esponenti di Pd, Leu e +Europa. I dem annunciano un'interrogazione parlamentare. "Diciotti è il simbolo del fallimento di questo governo - affonda il segretario Maurizio Martina -. Incapaci di gestire, rovesciano la loro propaganda su persone tenute ostaggio dall'arroganza del sovranista chiacchierone. In mezzo, l'Italia che non si merita tutto questo". Con Salvini sta il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno: "Non è razzismo. È un atteggiamento di fermezza, io lo sottoscrivo".

Manifestanti arrivano al porto, momenti di tensione - Momenti di tensione si registrano poi al porto, dove un gruppo di persone si è gettato a terra impedendo alla polizia di accedere alla zona di sicurezza che conduce alla nave Diciotti. I manifestanti hanno scandito slogan pro migranti e contro i rappresentanti del governo: "Siamo tutti clandestini, siamo tutti clandestini. Freedom, libertà. Siamo tutti antifascisti...". L'area del porto di Catania è presidiata dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa.

L'appello di Oim e Unhcr - Mentre la situazione sulla nave Diciotti rimane in stallo arriva l'appello dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) che esortano "il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare". "Molti tra coloro che sono a bordo - ha spiegato Roland Schilling, vice rappresentante regionale dell'Unhcr a Roma - hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche".

Frontex: "Ue non risolve problema se non espelle illegali" - A meno che i Paesi dell'Ue non aumentino le espulsioni dei clandestini, "non risolveremo il problema dei migranti". Lo ha indicato il direttore di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. "Se si continua così, si manda un messaggio implicito ai potenziali migranti: cercate ad ogni costo di raggiungere l'Europa, perché anche se foste presi avreste tutte le possibilità di restare", ha affermato Fabrice Leggeri in un'intervista al gruppo francese Ebra.