Arriva l'E3, la grande festa del mondo dei videogiochi

Ogni anno, a giugno, i videogiocatori volgono lo sguardo verso la California: scopriamo perché

Electronic Entertainment Expo, per gli amici: E3. Non si tratta solamente di una fiera, in realtà è un vero e proprio evento capace di calamitare l’attenzione di milioni di videogiocatori in tutto il mondo. Proprio l’E3, con i suoi orari scarsamente compatibili con le nostre vite, può darvi la misura di quanta attenzione graviti attorno al mondo dell’intrattenimento elettronico. Guardate i vostri colleghi, parenti e amici, nei prossimi giorni: quelli con gli occhi più pesti sono sicuramente videogiocatori accaniti!

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L’evento, dal suo esordio datato 1995 a oggi, ha avuto il grande merito di racchiudere in un’unica manifestazione i più grandi produttori di videogiochi: prima di allora il mondo dell’intrattenimento doveva sgomitare per guadagnare un po’ di attenzione all’interno di fiere dedicate al mondo dell’elettronica in generale, ma i tempi erano maturi per una separazione. E infatti E3, fin dai suoi natali, ha saputo proporre grandi spazi ( 700.000 Mq già nel 1995) e personaggi di grido del settore, pronti a presentare le proprie creazioni con un’enfasi mai vista prima.

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È così che la gigantesca kermesse arriva fino ai giorni nostri, forte di numeri astronomici ( 68.000 presenze alla fiera nel 2017), dell’apertura dell’evento anche al pubblico, anche se in modo limitato, e di un’attenzione sempre maggiore da parte dei media tradizionali. Un evento che si divide sostanzialmente in due, e che - a dispetto del calendario - può arrivare a durare anche due settimane.

Se le giornate di apertura del Los Angeles Convention Center sono infatti solo tre, quello che fa dell’E3 la fiera più importante dell’anno è, paradossalmente, quello che succede attorno a queste tre giornate. Si parte con le conferenze, i cosiddetti Media Briefing, delle vere e proprie presentazioni hollywoodiane in cui i più grandi produttori (Sony, Microsoft, Bethesda, Ubisoft, Square Enix e in parte Nintendo) mettono a lucido i videogiochi e le console con cui potremo giocare in futuro. Sono proprio queste conferenze, che si tengono dal sabato al lunedi precedenti l’apertura della fiera, a rappresentare il piatto forte dell’evento. E sono anche la scusa per prendersi un giorno di ferie, visto che vengono tutte trasmesse in streaming e che la presentazione di Sony, dedicata al mondo PlayStation, è solitamente organizzata alle prime ore del mattino italiano.

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Ci sono poi eventi paralleli, come il The Mix - dedicato ai videogiochi indipendenti - o stand separati, come quello di Devolver Digital, che preferisce presentare i suoi giochi in un parcheggio di roulotte per evitare gli alti costi degli stand del Convention Center (e offrendo a tutti i partecipanti hamburger, birra e altri generi di conforto!). Quest’anno anche Microsoft ha deciso di organizzare i suoi eventi appena al di fuori del Convention Center, ed Electronic Arts è un po’ più distante, a Hollywood, con le demo dei suoi giochi. 

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Insomma, E3 dovrebbe essere una tre giorni di giochi presentati in un evento organizzato presso il polo fieristico di Downtown Los Angeles… e invece diventa due settimane di annunci, notizie non ufficiali fatte uscire ad arte per bruciare la concorrenza sul tempo, conferenze spettacolari ed eventi capaci di estendersi al di là della sede ufficiale per coinvolgere alcuni dei luoghi più noti dell’area metropolitana di Los Angeles. Una sorta di Campionato del Mondo dei videogiochi, un Olimpiade dell’intrattenimento che noi, ogni anno, siamo pronti a vivere in prima persona e a raccontare. Quest’anno lo faremo anche qui, sulle pagine di Mastergame, nello Speciale E3 2018 che abbiamo organizzato per l'occasione: vi aspettiamo!