L'Ocse rivede al ribasso il Pil dell'Italia, +1,4% nel 2018 e +1,1% nel 2019
Secondo le stime, la crescita degli investimenti si andrebbe attenuando mentre il rilancio dei consumi privati perderà vigore
In Italia la crescita rallenterà all'1,4% nel 2018 e all'1,1% nel 2019. Così il nuovo "Economic Outlook" dell'Ocse, che rivede al ribasso le stime sul Pil, date precedentemente al +1,5% per quest'anno e al +1,3% per il prossimo. Secondo l'organizzazione parigina la crescita degli investimenti, sebbene ancora robusta, si andrebbe attenuando mentre il rilancio dei consumi privati perderà vigore.
Nel documento si legge che "le
esportazioni e gli investimenti delle imprese stanno sempre più guidando la ripresa". Quanto ai
prezzi al consumo, è prevista un'accelerazione nel 2019. La politica di bilancio per il 2018 è orientata, nota ancora l'organizzazione internazionale, per essere "moderatamente espansiva". E precisa: "Possibili cambiamenti da parte del governo che verrà non sono incorporati nelle previsioni".
Gli
investimenti privati stanno aumentando in misura consistente, supportati dagli incentivi legati al piano Industria 4.0 e dal risveglio dei prestiti bancari alle imprese. Gli
investimenti pubblici "continuano invece a stagnare, ostacolati dai problemi collegati all'implementazione del nuovo codice degli appalti e alle restrizioni di spesa".
"Buone notizie, vicini ai livelli pre-crisi" - "Abbiamo raggiunto livelli simili alla situazione pre-crisi", commenta il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, secondo il quale la crescita proseguirà nei prossimi due anni, con il Pil mondiale del 3,8 quest'anno e del 3,9% nel 2019. Gurria cita inoltre il forte calo della disoccupazione, al livello più basso dagli anni '90. "Buone notizie, ma ci sono ancora diverse sfide da affrontare", sottolinea ribadendo la necessità di "rifondare il multilateralismo" dinanzi ai rischi di nazionalismo, protezionismo e ripiegamento su se stessi.
"L'incertezza politica può avere effetti sulla crescita" - "L'incertezza politica potrebbe avere un impatto sullo sviluppo economico", evidenzia ancora il rapporto "Economic Outlook" nell'approfondimento dedicato all'Italia. Intanto "riflettendo un'accresciuta percezione dell'incertezza politica, i rendimenti dei titoli di Stato ultimamente sono saliti". Allargando lo sguardo allo scenario internazionale, la "Brexit e l'incertezza politica in Italia potrebbero aggiungere pressioni alla crescita dell'area euro".
Le priorità: infrastrutture e lotta mirata alla povertà - Per l'Ocse, l'Italia dovrebbe "spostare il mix di spesa verso le infrastrutture e potenziare i programmi mirati contro la povertà per affrontare le ampie divisioni sociali e regionali stimolando al contempo la crescita".
Il debito è alto ma cala, ok all'intervento sulle banche - La strategia per stabilizzare il settore della banche sta dando i suoi frutti. L'Ocse precisa che "lo stock degli Npl nei bilanci bancari è sceso di circa il 20% dal suo picco" e giudica "limitato" il costo dell'intervento governativo sul comparto. Quanto al debito pubblico, si osserva che "il rapporto con il Pil resta alto, ma ha iniziato a calare". E ciò, evidenzia, "nonostante le passività potenziali connesse all'intervento sul settore della banche".