Kingdom Hearts III: il destino non è mai lasciato al caso
Siamo volati a Santa Monica per giocare l'attesissimo terzo capitolo della saga targata Disney e Square Enix
Che cos'è Kingdom Hearts? A livello superficiale la si può definire una seria di giochi il cui protagonista, un giovane ragazzo di nome Sora, viaggia attraverso vari mondi Disney e non per ripristinare l'Ordine - lottando contro l'oscurità aiutato dagli amici che incontrerà lungo il suo cammino. Se scaviamo a fondo emerge invece una saga stratificata, che si è sviluppata nel corso di sedici anni e più generazioni di console, offrendo personaggi dalla forte caratterizzazione all'interno di una storia articolata dove si susseguono la lotta fra Luce e Oscurità, viaggi nel tempo, realtà alternative. Soprattutto, Kingdom Hearts è una collaborazione fra Square Enix (conosciuta per la serie Final Fantasy in particolare) e Disney nonché uno dei brand più amato dai videogiocatori dall'anno del suo debutto nel 2002.
Un successo lungo sedici anni e nonostante ne siano trascorsi tredici dalla pubblicazione del secondo capitolo ufficiale, o forse proprio per questo motivo, i fan hanno accolto con incredibile entusiasmo l'annuncio di
Kingdom Hearts III, che andrà a chiudere questo lunghissimo ciclo. Nel corso della premiere a Santa Monica, oltre ad aver assistito ad alcune conferenze con il direttore della serie
Tetsuya Nomura, abbiamo potuto provare con mano un gioco che si pensava fosse ormai leggenda.
La partita era suddivisa in due demo: una ambientata a
Olimpia, nel mondo di
Hercules, di cui tuttavia non abbiamo visto nulla al di fuori del percorso roccioso che ci avrebbe condotto sulla sommità del Monte Olimpo. Qui il passo ci è stato sbarrato dal Titano della Roccia,
Lithos, e l'intero livello (o almeno parte di quello che naturalmente sarà un livello molto più articolato) si è focalizzato sul raggiungere l'enorme mostro e abbatterlo. Trattandosi di una sezione decontestualizzata e piuttosto povera sia in termini contenutistici sia di gameplay, l'impressione non è stata delle migliori ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno è possibile che a gioco
completo potremo trovarci ad affrontare tutti e cinque i Titani - Ciclope compreso - e dunque Lithos sia solo un assaggio di quanto in realtà ci aspetta raggiunta Olimpia vera e propria. Staremo a vedere ma nel frattempo siamo stati introdotti a una delle nuove meccaniche di Kingdom Hearts III: le
Giostre.
Come suggerisce il nome, si tratta di
attrazioni in puro stile Disneyland di cui Sora potrà prendere il controllo e sfruttare per infliggere ingenti danni ai nemici attraverso un tripudio di colori ed effetti speciali. Nel caso di Lithos abbiamo attivato
Big Magic Mountain, una corsa in tutto e per tutto sulle montagne russe che in perfetto stile sparatutto ci ha permesso di
bersagliare di colpi il Titano dalla distanza: si è trattata della parte migliore del combattimento non solo per il fattore novità ma anche perché il resto dello scontro si svolgeva letteralmente ai piedi di Lithos, che dovevamo colpire per indebolirlo prima di passare all'utilizzo della Giostra. Visivamente, affrontare due blocchi di pietra i cui due unici attacchi sono molto prevedibili non è un punto a favore ma, di nuovo, non è detto né che la sequenza possa cambiare nel corso dello sviluppo né che qualcosa di più complicato ci aspetti a Olimpia. In ogni caso, la parte più corposa di questa demo è stato senza dubbio il mondo di
Toy Story.
Importante non solo perché introduce un altro elemento di punta del gioco, ovvero la
presenza dei mondi Pixar finora non considerati, ma anche per una maggiore profondità del gameplay rispetto alla prima sessione, il mondo di Toy Story ma anche quello di
Monsters & Co. (annunciato nell'ultimo trailer) hanno rappresentato una vera sfida per Pixar, perché se da un lato il processo di lavorazione non è diverso da quello utilizzato per i film, dal punto di vista della storia vuol dire prendere i personaggi principali, le loro vicende, la loro caratterizzazione, e creare loro attorno una storia nuova che possa inserirsi in un contesto ancora più ampio - appunto, l'intera avventura di Kingdom Hearts III.
Il lavoro di verosimiglianza svolto da Square Enix è indubbio e personaggi che ci hanno fatto compagnia nella nostra infanzia o in quella dei nostri figli prendono di nuovo vita, adattandosi a una nuova storia come se ne avessero sempre fatto parte
mentre Sora, Pippo e Paperino, estranei nel loro mondo, si integrano così bene a livello grafico da non creare alcuna discrepanza nel contesto. Come anticipato, questa demo è stata molto più ricca della precedente sia nei contenuti sia nel gameplay stesso. Anzitutto l'intera sezione è stata contestualizzata perché è cominciata dall'inizio:
Woody,
Buzz,
Rex,
Hamm e gli immancabili soldatini si organizzano per fare fronte all'improvvisa invasione degli
Heartless (i nemici di tutta la saga, creature prive di cuore legate all'Oscurità) che ha coinvolto la stanza di Andy. Sora, Pippo e Paperino intervengono in loro aiuto e dopo un primo fraintendimento
si offrono di aiutarli a trovare i giocattoli scomparsi.
Fin dai primi momenti di gioco nella camera da letto
è chiaro come Kingdom Hearts III sia un gioco votato alla varietà e alla sperimentazione: c'erano
tre Keyblade (l'arma principale del protagonista, una chiave dai poteri magici) da intercambiare attivamente durante il combattimento e ciascuno di essi aveva trasformazioni specifiche grazie alle quali rendere il gioco più dinamico, infliggere più danni ai nemici e soprattutto creare un vero e proprio spettacolo visivo, ricco di colori. Se poi voleste di più potete fare affidamento su Woody e Buzz, che con il loro famoso razzo aiuteranno Sora a sbarazzarsi più in fretta dei nemici. Oppure perché no, farvi aiutare da vecchie e nuove conoscenze del mondo Disney sotto forma di
evocazioni: chiamati in battaglia, personaggi come
Ariel e l'inedito
Ralph Spaccatutto interagiranno in modi diversi con il mondo di gioco per aiutarci a fare piazza pulita degli Heartless.
L'assenza del menu di gioco ha reso impossibile stabilire i criteri con cui tutte queste abilità si rendono disponibile o come potremmo eventualmente gestirle ma di una cosa siamo sicuri:
già così Kingdom Hearts III si apre a uno stile di gioco in continuo cambiamento a seconda di cosa vogliamo utilizzare e in particolare a quella caotica esplosione di suoni e colori accennata in precedenza. Questo terzo capitolo sembra voler dare spettacolo nel migliore dei modi. Rimane solo il dubbio di quanto la spettacolarità prenderà il sopravvento sull'effettiva difficoltà, perché entrambe le demo non mi hanno offerto un elevato livello di sfida. La missione alla ricerca dei giocattoli scomparsi conduce il nostro gruppo al centro commerciale, dove abbiamo avuto un iniziale incontro con chi tira le fila della situazione e approcciato un altro elemento interessante del gioco: i
Gigas. Trattasi di veri e propri robot giocattolo che sia Sora sia gli Heartless sono in grado di controllare. Ne abbimo incontrati tre tipi differenti e prima di prenderne possesso è necessario portare i loro punti vita a 0, compito arduo a seconda di quale modello ci si trova ad affrontare. Oltre a essere un mezzo utile per liberare la scena quando i robot nemici iniziano a essere troppi, arricchisce lo scontro con un altro diverso stile di gioco che concorre a renderlo vario. Siamo liberi di entrare e uscire dal robot a piacimento purché abbia ancora vite sufficienti, sperimentando il modello a noi più congeniale oppure balzando da uno all'altro una volta sconfitti.
Nel complesso, a Kingdom Hearts III non possiamo negare il fascino esplosivo, colorato e divertente che finora ha dato mostra di sé nei trailer e nelle presentazioni viste da lontano. Passata una demo iniziale sottotono e spoglia sia sotto l'aspetto visivo sia della giocabilità, il
mondo di Toy Story apre a una cura per il dettaglio tanto nel design dei livelli quanto nella fedeltà alle atmosfere e ai personaggi originali, che può solo far sperare a un'asticella sempre più alta a mano a mano che saranno comunicati nuovi dettagli.
Come abbiamo già scritto, le due prove non hanno offerto una sfida impegnativa nemmeno una volta raggiunti i rispettivi boss ma parliamo di due porzioni estremamente piccole rispetto a quanto si prospetta essere l'intero gioco. Senza dimenticare che ci sono troppe incognite su dove precisamente i due mondi si trovino all'interno del gioco, pare che Olimpia sia all'inizio, perciò è difficile avere un'idea anche solo più definita di cosa ci aspetta. Non si sa ancora la data di uscita di Kingdom Hearts III ma siamo stati rassicurati che
entro la fine del prossimo mese la sapremo. Voi quando ipotizzate?