Da Bari a Capo Nord: l'impresa in solitaria dell'infermiere-ciclista per i nati prematuri
A Tgcom24 Nuccio Lamorgese racconta, a metà dei 4mila chilometri programmati, il sogno di raggiungere i 15mila euro per l'acquisto di un lettino di rianimazione neonatale per l'Ospedale Di Venere
Quattromila chilometri in sella per raggiungere Capo Nord e con esso l'obiettivo di acquistare per l'Ospedale Di Venere di Bari un lettino neonatale di ultima generazione. E' a metà del viaggio il protagonista dell'impresa, Nuccio Lamorgese, 49 anni, infermiere professionale presso la terapia intensiva di Neonatologia e ciclista professionista, quando Tgcom24 lo riaggiunge. Partito da Bari il 27 aprile ha percorso 1.750 chilometri nel nome del progetto "Apulia to NordKapp, 4.000 km for our kids". "Sto bene, sono molto motivato, solo il meteo oggi mi ha fermato", rassicura.
Tutto secondo previsione?
"Dei 180 chilometri della tappa odierna sono riuscito a percorrerne solo 150 e mi sono fermato a Celle, in Bassa Sassonia, Germania. Purtroppo il meteo non era favorevole: pioggia e vento mi destabilizzavano e potevo cadere. Sono a 196 chilometri da Lubecca, da lì mi aspetta l'imbarco per Helsinki, poi tutto l'attraversamento della Finlandia, il Circolo Polare, Capo Nord. Dovrei arrivare alla meta intorno al 24 maggio".
Che bilancio può fare?
"I 1.750 chilometri percorsi sui 4mila totali sono andati secondo programma. Inoltre, pedalare in Austria e in Germania è un piacere, che avviene in tutta sicurezza; piste ciclabili dappertutto che mi hanno tenuto lontano dalle strade trafficate e fatto immergere in paesaggi incantevoli, in mezzo ai boschi, a strettissimo contatto con la natura. Diverso era stato, invece, prima attraversare l'Italia: fino a Rimini poche ciclabili".
E' nuovo a queste imprese?
"Sono un ciclista molto allenato, pedalo da 30 anni e ho già affrontato dal 2010 diversi viaggi di cicloturismo, in Italia e in Spagna. Ma questo è il primo viaggio con un fine benefico, quindi è diverso, più particolare, con il cuore più impegnativo".
Ci racconti, perché?
"Ci sono i bambini al centro di questa impresa. Ho abbinato, infatti, a questa avventura, la raccolta fondi organizzata dai genitori dell'associazione "BimbinTin Onlus, piccoli bimbi grandi sogni" per l'acquisto di un lettino di rianimazione neonatale da 15mila euro da donare alla terapia intensiva del reparto Neonatologia dell'Ospedale Di Venere di Bari. E' un lettino speciale perché, dopo la stabilizzazione del neonato prematuro, persino di 24 settimane, il piccolo potrà stare accanto alla madre".
Da cosa nasce l'iniziativa?
"Dopo un'esperienza professionale trentennale come operatore sanitario, dal 2017 lavoro nella terapia intensiva della Neonatologia: sono orgoglioso di far parte di questo team, ho acquisito nuove competenze, i bambini sono pazienti particolari e mi sono offerto volentieri per il sostegno del progetto promosso in collaborazione con il Comitato scientifico dell'Associazione BimbinTin diretto dalla dottoressa Flavia Petrillo".
Pedalando come raccoglie fondi?
"Io pedalo e invito chi mi segue attraverso il sito ufficiale dell'iniziativa (www.4kids.life) e la pagina Facebook collegata a provvedere a una donazione. Non è facile sensibilizzare la gente a fare un gesto d'amore, ma in tanti seguono il mio percorso in tempo reale, ciò possibile grazie a un localizzatore satellitare che ho con me".
E' per stare più vicino ai piccoli malati che viaggia con due peluche nella sacca?
"Sì, sono due orsacchiotti portafortuna, due mascotte che rappresentano la gioia dei bambini"
Come è organizzato?
"Viaggio in completa autonomia, senza supporti esterni. Con me ho tutto l'occorrente: una tenda da campeggio, un fornelletto da campo, cibo liofilizzato. Ecco l'alimentazione per me è molto importante, non posso sgarrare altrimenti non sarà facile arrivare alla fine".