Trump: "Russia preparati, in Siria stanno per arrivare i missili" | Putin: "Spero che prevalga il buonsenso"
La Casa Bianca ha poi precisato come nessuna decisione sia stata ancora presa in maniera definitiva e come ci siano diverse opzioni sul tavolo
"La Russia promette di abbattere tutti i missili sparati alla Siria. Russia preparati, perché arriveranno!". Così su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump replicando a Mosca, che aveva parlato di "risposta immediata" in caso di un attacco Usa in Siria. La Casa Bianca ha poi precisato come in realtà ancora nessuna decisione sia stata presa sull'eventuale attacco e come si stiano vagliando diverse opzioni.
"Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda. Non c'è ragione per questo": ha aggiunto sempre tramite Twitter il presidente americano Donald Trump.
Mosca: "Spari i suoi missili contro terroristi" - "I missili 'intelligenti' dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo" della Siria. E' la prima risposta di Mosca al tweet di Donald Trump per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo. La Russia sostiene che i missili americani distruggeranno le eventuali prove dei sospetti attacchi chimici.
"Se gli Usa attaccano noi risponderemo" - L'esercito russo si riserva il diritto di abbattere i missili e distruggere i siti di lancio in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria, come fa sapere l'inviato di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin. "Le forze russe - sottolinea inoltre Zasypkin secondo Russia Today - affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria, intercettando i missili e colpendo le loro piattaforme di lancio".
Rincara la dose il vicepresidente della commissione Difesa in Senato Yevgeny Serebrennikov, precisando che la base aerea russa Hmeymim e la base navale di Tartus, come anche i militari russi dispiegati in Siria, sono sotto stretta protezione da quando Washington ha annunciato l'intenzione di colpire la Siria dopo il presunto attacco chimico a Duma. E concludendo: "Ci aspettiamo che, in caso di attacchi americani, le vite dei nostri uomini non siano messe in pericolo. Credo che gli Usa lo comprendano e che non lo consentiranno perché, in caso contrario, la risposta della Russia sarà immediata, come ha detto il nostro capo di Stato maggiore".
Putin: "Situazione preoccupa, spero prevalga il buonsenso" - "La situazione nel mondo non può non suscitare preoccupazione, sta diventando sempre più caotica, ma la Russia spera che il buonsenso prevalga" e che "il sistema mondiale diventi stabile e prevedibile". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una cerimonia al Cremlino per la consegna delle credenziali dei nuovi ambasciatori, tra cui l'italiano Pasquale Quito Terracciano.
Damasco: "Usa spericolati, minacciano la pace" - Il governo siriano definisce "spericolate" e "avventate" le minacce americane di un attacco militare in seguito al presunto attacco chimico di sabato scorso a est di Damasco. In un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dall'agenzia ufficiale Sana si afferma che "il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove". E che le "minacce americane mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali".
Fonti di governo: Italia supporta sempre alleati, ma non direttamente coinvolta "In base agli accordi internazionali e bilaterali vigenti, l'Italia ha sempre fornito supporto alle attività di forze alleate per garantirne la sicurezza e la protezione". Lo affermano fonti di governo, in relazione agli sviluppi della situazione in Siria, sottolineando che però l'Italia non è "direttamente coinvolta" in qualsiasi attività in atto. E viene anche precisato: "L'Italia, come noto, non ha mai preso parte ad attività militari in Siria e ha sempre condannato ogni violazione dei diritti umani e ogni violenza nei confronti della popolazione civile e considera inaccettabile l'uso di armi chimiche da parte del regime siriano".
Londra si prepara e sposta i sottomarini - Theresa May ha ordinato di spostare i sottomarini nel raggio d'azione missilistico per un'eventuale azione contro il regime siriano che "potrebbe cominciare già giovedì notte". Lo riferisce il Daily Telegraph. La premier britannica, ricorda il giornale, non ha ancora preso una decisione definitiva sulla partecipazione a un intervento con gli alleati, ma sta "facendo tutto il necessario" per essere, nel caso, pronta a farlo.