Siria, sospetto attacco chimico su Douma: almeno 100 morti | Trump: "Putin e Iran colpevoli, Assad animale"
Anche donne e bambini tra le vittime. La città è la roccaforte dei ribelli nella regione della Ghouta, bersaglio di numerosi raid. La Casa Bianca non esclude un attacco missilistico
Almeno 100 persone sono rimaste uccise in un sospetto attacco chimico a Douma, roccaforte dei ribelli siriani nella Ghouta orientale, alle porte di Damasco. Lo rende noto al Jazeera, riportando le testimonianze di residenti e volontari. Damasco ha negato l'utilizzo di armi chimiche mentre per il presidente Usa, Donald Trump, non ci sono dubbi: "Putin, la Russia e l'Iran sono responsabili per il sostegno all'animale Assad".
I White Helmets, un gruppo di soccorritori che operano in aree controllate dall'opposizione, hanno raccontato che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Un residente di Douma e medico volontario ha riferito che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare: "Più di mille persone hanno difficoltà a respirare, dopo che una bomba al cloro è stata sganciata sulla città". I feriti sono centinaia, molti in condizioni gravissime.
Venerdì il regime siriano e i suoi alleati hanno lanciato una massiccia offensiva di terra sulla città. Secondo Damasco, la notizia di attacco con armi chimiche rappresenta un tentativo dei ribelli del gruppo Jaish al-Islam di fermare l'avanzata dell'esercito.
Usa: "Mosca responsabile,violato suo impegno Onu" - Gli Stati Uniti accusano Damasco e Mosca per il sospetto attacco chimico a Douma, chiedendo una "risposta immediata della comunità internazionale". "La Russia, con il suo irremovibile supporto per il regime, porta alla fine la responsabilità di questi brutali attacchi, che colpiscono numerosi civili, e il soffocamento delle comunità più vulnerabili con armi chimiche", afferma il Dipartimento di Stato, accusando Mosca di aver violato il suo impegno all'Onu come garante dell'accordo sull'arsenale chimico siriano. "La protezione da parte della Russia del regime di Assad e il fallimento nel mettere fine all'uso di armi chimiche in Siria mette in discussione il suo impegno nel risolvere la crisi nel suo complesso e ad allargare le priorità della non proliferazione", sottolinea il Dipartimento di Stato Usa, che sollecita Mosca a "cessare immediatamente il suo sostegno a Damasco e a lavorare con la comunià internazionale per prevenire ulteriori, barbarici attacchi con armi chimiche". "Il regime di Assad e i suoi sostenitori devono essere chiamati a rispondere delle loro responsabilità e ogni ulteriore attacco deve essere prevenuto", ammoniscono gli Usa.
La Casa Bianca non esclude raid missilistico - La Casa Bianca non esclude un raid missilistico contro obiettivi del regime siriano in risposta al presunto attacco chimico a Douma. "Non escluderei alcuna opzione", ha risposto alla Abc Thomas Bossert, consigliere di Donald Trump per la sicurezza nazionale e l'antiterrorismo. "In questo momento stiamo esaminando l'attacco", ha detto, aggiungendo che lui e il resto del team della sicurezza nazionale sono in contatto con Trump su come rispondere.
Usa chiedono riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza Onu - Washington, insieme ad altri otto Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (Gran Bretagna, Francia, Polonia, Olanda, Svezia, Kuwait, Peru e Costa d'Avorio), ha chiesto una riunione di emergenza dei Quindici. Lo ha confermato la missione britannica al Palazzo di Vetro. La riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza Onu si dovrebbe tenere lunedì.
Guterres (Onu): "Uso armi chimiche ripugnante, indagine - Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "particolarmente allarmato" dalle accuse secondo cui sarebbero state usate armi chimiche contro i civili a Duma, in Siria. Lo afferma una nota del suo portavoce, Stephane Dujarric. "Le Nazioni Unite non sono in grado di verificare queste segnalazioni - continua - ma Guterres osserva che qualsiasi uso di armi chimiche, se confermato, è ripugnante e richiede un'indagine approfondita".
Ue condanna uso armi chimiche - L'Unione europea "condanna nei termini più forti l'uso di armi chimiche e chiede una risposta immediata da parte della comunità internazionale". Lo scrive in una nota un portavoce dell'Ue dopo le notizie dell'attacco chimico da parte di Damasco contro Duma, la roccaforte dei ribelli siriani nella Ghouta orientale. L'Unione europea chiede inoltre a Russia e Iran di "usare la loro influenza per prevenire ogni ulteriore attacco".
La condanna del Papa - Sulla vicenda arriva la condanna di Papa Francesco. "Giungono dalla Siria notizia terribili con decine di vittime, di cui molte donne e bambini", dice il Santo Padre che aggiunge: "Notizie di tragici effetti dell'uso di armi chimiche. Preghiamo per tutti i defunti per le famiglie che soffrono". Bergoglio continua dicendo che "non c'è una guerra buona e una guerra cattiva e niente può giustificare l'uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un'altra via: quella del negoziato, la sola che può portare una pace che non sia quella della morte e della distruzione".