Cinque giochi senza un finale
Una cinquina di videogame e saghe che non hanno saputo - o potuto - mettere la parola “fine”
Che c’è di peggio di un videogame con un brutto finale? Forse un gioco che il finale neppure ce l’ha? Nel corso degli anni abbiamo incontrato spesso casi in cui intere saghe di videogame sono rimaste monche, senza riuscire a proporre l’agognato “The End”. Ecco qui cinque esempi particolarmente interessanti (e irritanti?) di giochi e saghe che, per un motivo o per l’altro, non hanno ricevuto il giusto epilogo. Ovviamente dalla lista mancano serie come quella di Halo o di Assassin’s Creed che sono ancora prive di un finale ma che quasi sicuramente riceveranno nuovi capitoli nei prossimi anni.
HALF-LIFE Impossibile non iniziare una cinquina su questo tema senza chiamare in causa le avventure del Dottor Freeman. La storia di questa serie di sparatutto in prima persona ha inizio ben venti anni fa e, dopo due capitoli regolari, vari episodi collaterali e intrecci con la splendida serie di Portal ancora non si intravede all’orizzonte l’agognato terzo appuntamento. Proprio perché quest’anno cade il ventennale i fan hanno riacceso le proprie speranze nell’arrivo di un fantomatico Half Life 3, con Valve che di recente ha annunciato di aver ripreso a sviluppare videogame. Fatto sta che il nostro occhialuto dottore, la sua tuta potenziata e il fidato piede di porco ancora aspettano l’occasione di tornare per raccontarci finalmente come va a finire ‘sta maledetta invasione di alieni.
THE DARKNESS Una delle migliori trasposizioni da un fumetto, The Darkness è un videogame cruento e spietato che nel 2007 ha portato sugli schermi di PlayStation 3 e Xbox 360 le avventure del feroce Jackie Estacado e soprattutto della temibile entità che lo possiede. Un gioco tutto sommato autoconclusivo e davvero apprezzabile. E allora come mai si trova in questa lista? Facile: perché qualche anno più tardi, nel 2012, 2K Games cambia team di sviluppo, passando da Starbreeze a Digital Extremes (si, quelli del bel Warframe) per dar vita a The Darkness II. Ancora una volta si tratta di un bello sparatutto in prima persona impreziosito dai poteri terrificanti di The Darkness. E, indovinate un po? Niente finale, solo un enorme cliffhanger che dovrebbe condurci verso un terzo capitolo che non è mai stato annunciato.
LEGACY OF KAIN Quanti capitoli servono a una serie per proporre un degno finale? A quella di
Legacy of Kain non ne sono bastati cinque: le gotiche e avvincenti storie del mondo di Nosgoth sono ferme al 2003, quando il cammino dei due protagonisti Kain e Raziel si incontra di nuovo in
Legacy of Kain: Defiance, un capitolo che sembra preparare tutto per un finale col botto. Che ovviamente non è mai arrivato. Ci siamo ritrovati per le mani il fallito - appunto - Nosgoth, MMO dalla breve vita, nonché una manciata di voci di corridoio che vorrebbero questa vampiresca serie fantasy/horror prossima al ritorno. Magari rivedremo Kain e compagnia bella al prossimo E3?
ADVENT RISING Che sono quelle facce strane? Davvero non avete mai sentito parlare di Advent Rising, la saga fantascientifica di Majesco? Esattamente: non se la ricorda nessuno perché in pratica è a malapena iniziata e infatti è qui presente a rappresentare tutte quelle occasioni in cui un publisher ha fatto il passo più lungo della gamba. Advent Rising fu annunciato sulla scia dell’enorme successo di Halo come una vasta trilogia fantascientifica per PC e Xbox, addirittura supportata da progetti paralleli come fumetti e addirittura un romanzo scritto dal controverso Orson Scott Cards (si, quello di Il Gioco di Ender). Purtroppo, nonostante un battage pubblicitario consistente, Advent Rising vendette pochino e Majesco cancellò il progetto, lasciando noi quindici che ce lo siamo giocato con un finale apertissimo e un simpatico universo inesplorato.
DEUS EX La serie di Deus Ex risale al 2000 con la pubblicazione del primissimo capitolo ma ha goduto di una vasta diffusione recentemente grazie al buon successo di Deus Ex: Human Revolution, il terzo capitolo ufficiale del 2012 che ha superato le due milioni di copie vendute, proponendo tra l’altro finalmente un protagonista memorabile, il tribolato e potenziatissimo Adam Jensen. Il problema è che il buon Jensen ha detto probabilmente tutto quello che c’era da dire in Human Revolution, offrendo tra l’altro una manciata di finali personalizzati ai giocatori. Aveva senso rispolverarlo? Probabilmente non molto, eppure nel 2016 ecco Deus Ex: Mankind Divided, seguito diretto di Human Revolution che però non è riuscito a fare altrettanto bene come vendite, risultando una delusione per il publisher Square Enix. Risultato? La serie è stata messa “in pausa” e dovremo rimanere con un finale tutt’altro che conclusivo per chissà quanti anni.