Berlusconi vede Salvini: "Mandato al centrodestra per il governo" | Di Maio: "Confronto già per Camera e Senato"

"Forza Italia resta determinante per la vittoria", ha ricordato Berlusconi ai suoi alleati. Il M5s "aperto a tutti i partiti"

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Incontro ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il leader di Forza Italia, all'indomani del voto, ha auspicato che "al centrodestra venga conferito il mandato" per formare il governo. Berlusconi, sottolineano da Fi, ha ricordato al resto della coalizione che comunque il partito "resta determinante per la vittoria". Prossimo banco di prova, l'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento. Strategia chiara per Di Maio, che non ha escluso a priori la Lega dal suo radar aprendo anzi "a tutti i partiti".

Colmare il gap numerico che serve per arrivare ad avere una maggioranza autonoma non è cosa facile da raggiungere. Per questo in Forza Italia hanno tirato un sospiro di sollievo di fronte alla scelta di Matteo Renzi di lasciare la guida del partito solo dopo aver gestito la fase di insediamento delle Camere e di formazione del governo: se non ci fosse stato lui sarebbe stato probabile un esecutivo Pd-M5s.

Anche un governo a guida Salvini non è facile da realizzare. La convinzione di molti azzurri è che il leader del Carroccio non accetterà mai di fare il "socio minoritario" di un esecutivo con i 5 stelle avendo come obiettivo primario quello di consolidare la leadership di tutta la coalizione. I dati elettorali hanno evidenziato che al Nord la Lega è stata fondamentale per la conquista dei seggi, ecco perché molti azzurri hanno sottolineato come sia complicato sostenere un esecutivo che non abbia dentro anche il Carroccio. A finire nel mirino è stata la composizione delle liste così come ora ci si domanda chi sarà a gestire la trattativa con gli alleati e più in generale con le altre forze politiche.

Insomma, pur senza dichiararlo apertamente, gli azzurri hanno iniziato a pensare che ci sia la necessità di una fase nuova per evitare di diventare un piccolo partito satellite della Lega Nord. Non a caso Giovanni Toti, governatore della Liguria e da sempre esponente del cosiddetto asse del Nord, ha chiarito: "Per la coalizione e per tutti i partiti che la compongono si deve aprire un'inevitabile riflessione e una fase di cambiamento che guardi al futuro del centrodestra".

Di Maio: "Nasce la Terza Repubblica" - Il candidato premier pentastellato ha rivendicato il "trionfo" elettorale che ha portato il M5s ad essere il "vincitore assoluto" di questa tornata alle urne. "Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzia che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavori", ha detto lanciando il suo appello promesso in campagna elettorale. L'esito delle urne, hanno affermato i 5 Stelle, ha dato il via ad una "Terza Repubblica", dove a contare non sono gli schieramenti ideologici ma i "grandi temi irrisolti" del Paese che il M5s intende risolvere prendendosi la "responsabilità" del governo. "E sono fiducioso, il Presidente saprà guidare questo momento con autorevolezza", ha ricordato.

Per Di Maio, oltre all'ipotesi Salvini, resta la chance di provare a costruire una maggioranza che guardi a sinistra. E' una strada impervia perché, dato l'esiguo risultato di Leu, dovrebbe contare sostanzialmente sui numeri del Pd. Ma mentre Pietro Grasso ha aperto a un confronto "in Parlamento", Renzi ha escluso di voler collaborare. Se i risultati delle urne rendono impossibile un'alleanza Pd-Forza Italia, a M5s e Lega resta da riflettere sulla possibilità di prendere parte ad un governo di larghissime intese.