Bayonetta e Bayonetta 2 - La recensione su Nintendo Switch

In attesa del terzo episodio, che arriverà in esclusiva per Switch, sono disponibili sulla console ibrida di Nintendo i primi due capitoli di Bayonetta, la strega più sexy del mondo dei videogiochi

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Bayonetta, pubblicato originariamente tra il 2009 e il 2010 per Xbox 360 e PS3, è uno dei migliori giochi nel genere degli stylish action game, ovvero giochi d’azione in terza persona in cui la cosa importante non è tanto battere i nemici quanto farlo in modo spettacolare, al fine di ricevere la valutazione più alta possibile. È un genere nato nel 2001 con Devil May Cry di Capcom, ideato dallo stesso Hideki Kamiya che successivamente, dopo aver fondato PlatinumGames insieme a un gruppo di altri ex Capcom, ha dato alla luce anche a Bayonetta.

Il gioco non ha avuto probabilmente il successo di pubblico che meritava, ma negli anni successivi alla sua pubblicazione Nintendo ha voluto premiare il lavoro di PlatinumGames proponendo a Kamiya e compagni la realizzazione di un seguito. E così arriva anche Bayonetta 2, in esclusiva per Wii U: un altro grandissimo esponente del genere stylish action, che non stravolge quanto visto nel capitolo precedente, ma riesce a offrire altre decine di ore di gustosissimo intrattenimento e grandi sfide in compagnia della strega di Umbra.

Qualche anno dopo, e più precisamente nel corso dei The Game Awards dello scorso dicembre, Nintendo annuncia che PlatinumGames è al lavoro anche su un terzo capitolo, Bayonetta 3, che arriverà su Switch in una data ancora da definirisi. Nel frattempo, per festeggiare la cosa, vengono convertiti per Switch anche i primi due episodi. Li abbiamo provati a lungo, in questi giorni, per capire come hanno resistito al passare degli anni e cosa può offrire, in termini di esperienza, la possibilità di giocarli sulla console ibrida di Nintendo.

La prima cosa da dire è che, per quanto indubbiamente il peso degli anni si faccia sentire su entrambi i giochi, il gameplay di Bayonetta e Bayonetta 2 è ancora eccezionale. Non sono usciti, in questi anni, prodotti con un sistema di combattimento così divertente, esagerato e tecnico, per cui i due titoli di PlatinumGames rimangono ancora oggi tra i migliori in assoluto nel filone dei giochi d’azione.

La vecchiaia si fa sentire un po’ di più quando si parla di realizzazione tecnica, e in particolare di qualità visiva. Purtroppo la risoluzione di entrambi i giochi è un po’ bassa (720p) e la cosa si nota molto soprattutto in modalità TV, in particolare se si usa un televisore 4K e magari anche di dimensioni generose. In questo caso, insieme alla risoluzione non proprio adeguata, emergono anche gli inevitabili limiti di un motore grafico pensato per giochi e macchine di diversi anni fa.

Per fortuna, però, la bassa risoluzione è perfetta per lo schermo proprietario di Switch, il che significa che, in modalità portatile, entrambi i giochi fanno una bella figura. Inoltre, sempre grazie al 720p, il frame rate è praticamente perfetto, quasi sempre fisso sui 60fps, per una fluidità complessiva eccellente, che è molto importante in giochi d’azione così frenetici e al contempo precisi.

Inoltre, l’estetica complessiva dei due Bayonetta non è comunque malvagia, merito di una direzione artistica ancora oggi divertente per lo stile volutamente trash ed esagerato adottato. Cosa che si sposa perfettamente anche con tutto ciò che succede nei giochi, in cui si combattono angeli e demoni dall’aspetto spesso grottesco. Ottima ancora oggi anche la struttura di gioco, che garantisce una rigiocabilità incredibilmente soddisfacente. Per finire la trama principale di ciascuno dei giochi sarà necessaria una quindicina di ore in media (qualcosa in più per il primo capitolo, qualcosa in meno per il secondo, che scorre via più rapidamente grazie anche a un ritmo più deciso), ma entrambi i giochi possono intrattenervi per decine e decine di ore, grazie a una buona quantità di segreti, a diversi livelli di difficoltà e al fatto che, come già detto, il fulcro dei due Bayonetta è la ricerca dell’esecuzione perfetta, l’ambizione alla valutazione più alta.

Bayonetta 2 offre anche una modalità multiplayer, Doppia Apoteosi, in cui si può collaborare con un amico online (o in locale, con due Switch), per sconfiggere i mostri sbloccati man mano che si va avanti nella modalità storia. Abbastanza divertente, anche perché alla cooperazione si aggiunge anche la sfida di ottenere il punteggio più alto tra i due giocatori, ma un po’ macchinosa da utilizzare, anche se questo è dovuto più che altro agli attuali limiti dell’online di Switch.

Se non li avete mai giocati, non lasciatevi sfuggire i due Bayonetta su Nintendo Swtich, dove i giochi (risoluzione a parte) risultano ancora in splendida forma. È consigliatissimo cominciare dal primo episodio, sia per ovvi motivi di trama, sia per non perdersi il giusto ordine delle sorprese di game design presenti nelle due avventure. Il tutto, chiaramente, in attesa del terzo episodio, che speriamo essere quantomeno all’altezza dei primi due, e contemporaneamente più adeguato ai tempi.


Come lo abbiamo giocato

Abbiamo trascorso complessivamente più di 30 ore in compagnia di Bayonetta, alternando la modalità TV (con un Samsung KS7000 da 55 pollici) a quella portatile. In particolare, abbiamo impiegato circa 16 ore per completare il primo Bayonetta al livello di difficoltà Normale e circa 12 per finire il secondo capitolo (sempre a Normale). Il resto del tempo lo abbiamo speso giocando alla modalità Doppia Apoteosi del 2 o inseguendo segreti e punteggi di entrambi i giochi.


Può piacere a chi…
… ama i giochi d’azione stylish alla Devil May Cry
… si diverte con lo stile esagerato giapponese
… ha voglia di una sfida interessante

Potrebbe deludere chi…
… ha già giocato i due Bayonetta e vorrebbe qualcosa di nuovo
… preferisce i giochi con una trama più importante
… non ama inseguire le valutazioni perfette

Entrambi i Bayonetta sono consigliati ai maggiori di 18 anni