Istat: "Pil definitivo per il 2017 è del +1,4%, è la crescita più alta da 7 anni"
Se la prima stima diffusa, ancora provvisoria, sarà confermata anche a marzo, il +1,4% sarebbe il dato più alto dal +1,7% messo a segno sette anni fa
Nella media del 2017 il Pil è aumentato dell'1,4% rispetto all'anno prima. Lo rileva l'Istat nella prima stima sulla crescita in termini grezzi, basata su dati trimestrali. L'economia italiana non cresceva a ritmi così alti dal 2010. Se la prima stima diffusa, ancora provvisoria, sarà confermata anche a marzo, nel report che fa il punto sui conti nazionali, il +1,4% sarebbe il dato più alto dal +1,7% messo a segno sette anni fa.
Pil ancora sotto livelli pre-crisi - Il livello del Prodotto interno lordo è ancora sotto i valori pre-crisi. Nonostante la ripresa in atto siamo ancora indietro del 5,7% raffrontando il quarto trimestre del 2017 al primo trimestre del 2008, quando si raggiunse il picco.
Crescita acquisita per 2018 a +0,5% - L'anno appena passato lascia a quello in corso un'eredità in termini di crescita. La variazione acquisita del Pil, cioè quella che si registrerebbe in caso di crescita congiunturale piatta in tutti e quattro i trimestri del 2018, è pari allo 0,5%.
Pil quarto trimestre +0,3%, annuo +1,6% - L'Istat rileva come nel quarto trimestre del 2017 il Pil è aumentato dello 0,3% sul trimestre precedente e dell'1,6% su base annua. Il rialzo congiunturale segna un lieve rallentamento rispetto al terzo trimestre (+0,4%). Lo stesso vale per il valore tendenziale (era +1,7%). Si tratta di dati aggiustati per gli effetti di calendario e destagionalizzati. La crescita congiunturale risulta un po' più bassa rispetto a quella stimata dagli analisti (+0,4% il consensus di Bloomberg).
Il confronto con gli altri Paesi - Quanto al raffronto con gli altri Paesi, l'Istat fa notare che "nello stesso periodo - ovvero nel quarto trimestre - il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% sia negli Stati Uniti sia in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si e' registrato un aumento del 2,5% negli Stati Uniti, del 2,4% in Francia e dell'1,5% nel Regno Unito". Quindi l'Italia mette a segno un risultato inferiore ai 'Big', tranne che per la Gran Bretagna, che almeno sul dato annuo fa peggio.