Scoppia il caso Dessì nel M5s, Luigi Di Maio: "Se vero non può stare con noi"

Secondo un servizio giornalistico il candidato al collegio senatoriale di Latina paga sette euro di affitto mensile. Lui replica che risponderà a tutto alle 17 su Facebook. Alessandro Di Battista: "Sistema marcio"

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Dopo la bufera scatenata da un servizio di Piazza Pulita secondo cui il candidato del M5s nel collegio senatoriale di Latina, Emanuele Dessì, paga meno di 8 euro al mese per l'affitto della sua casa, intervengono i vertici del direttorio. "Io sono il capo politico del MoVimento 5 Stelle e il mio dovere è tutelarlo. Grazie ai giornalisti che hanno fatto gli approfondimenti. Se dovesse essere vero quello che sta emergendo, allora non avremo nessun problema sul fatto che queste persone non possono stare con noi quindi dateci il tempo di fare gli accertamenti", ha affermato Luigi Di Maio.

Alessandro Di Battista: "Sistema marcio" - Già durante la messa in onda del servizio, Alessandro Di Battista presente in collegamento aveva affermato che in Italia il sistema è marcio e che devono essere in primis le istituzioni a dare il buon esempio. "Il M5s ha il dovere di indagare su queste questioni e noi lo facciamo sempre e chiediamo che lo facciano anche le altre forze politiche. Quando ci arriva qualsiasi notizia, anche non di reato, e questo candidato non ha compiuto nessun reato, il M5S fa una giusta ispezione, un giusto approfondimento su tutto e nel caso verrà allontanato".

Dessì ha replicato su Facebook che alle 17 farà una diretta streaming per rispondere a ogni tipo di accusa.


Tutte le accuse a Emanuele Dessì - Qualche giorno fa Eugenio Patané, consigliere regionale del Pd, sulla sua pagina Facebook aveva postato un video in cui l'ex consigliere comunale di Frascati e ora candidato M5s al Senato era "intento a ballare insieme a Domenico Spada". Non solo. Dessì, come ricostruito in un servizio di "Piazza Pulita" in un post su Facebook aveva scritto anche che "Per la terza volta in vita mia ho dovuto menare a un ragazzo rumeno". "Sono stato aggredito, ho difeso la mia famiglia e lo farò sempre", ha replicato al giornalista della trasmissione d La7 che fa luce anche su un altro particolare della vita dell'attivista M5s: Dessì vive a Frascati, in una casa del comune, per la quale paga meno di 8 euro al mese. Una casa di famiglia, dal 1947, dove risiedeva prima la nonna e poi la madre. Paga così poco, ha spiegato, "perché non ho reddito, sono una persona povera, il mio lavoro non mi porta reddito: non ho auto e non ho un conto in banca, andate a controllare". Sebbene, fa presente ancora "Piazza Pulita", secondo il registro delle imprese Dessì risulti ricoprire cariche di primo piano in due società.

Domenico Spada, la reazione di Dessì su Facebook - A replicare alle accuse di vicinanza con uno degli esponenti degli Spada è stato lo stesso Emanuele Dessì su Facebook. "Facevo il pugile e insegnavo pugilato, e ovviamente frequentavo le palestre, anche quella in cui si allenava Domenico Spada", si è difeso. "Poi, dopo l'avvio dell'indagine, avvenuta successivamente, nel 2015, chiaramente non c'è stato più alcun rapporto, neanche sportivo", ha aggiunto attaccando che allora sarebbe discutibile la vicinanza del ministro dei Trasporti durante una cerimonia di premiazione in cui a essere premiato è proprio Spada.



Roberta Lombardi: "Non tolleriamo opacità" - "Il tentativo del Pd e di alcuni giornali di associare il nostro candidato al Senato Emanuele Dessì agli Spada o di definirlo un picchiatore è qualcosa di miserabile. Piuttosto su una cosa credo invece che il candidato M5S debba assolutamente chiarire: la sua casa, il canone da 7 euro ecc. Stanno emergendo opacità che il M5S non può accettare. Per quanto mi riguarda la trasparenza vale più di ogni cosa". Lo ha scritto la deputata Roberta Lombardi, candidata M5S per le Regionali del Lazio, su Facebook.

L'attacco del Pd - Dopo lo scoppio del caso, a invocare l'intervento della Lombardi era stato Stefano Pedica del Pd: "Di Battista imbarazzato dice che bisogna indagare e andare a fondo. Lombardi invece che fa? La candidata alla Regione Lazio anche continuerà a non vedere, non sentire e non parlare? È questo il rispetto che ha per i cittadini?". "Menomale che il M5S era il partito dell'onestà e della trasparenza...", aveva concluso.