Caos Parlamentarie M5s, raffica di proteste: voto non prorogato | Esclusi minacciano ricorsi

E spunta un audio anonimo che mette in discussione tutto il sistema elettronico. E Di Maio prepara già la squadra di governo

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Con le parlamentarie "stiamo facendo una cosa che non ha uguali, facciamo esprimere i nostri elettori. Invece di criticare le parlamentarie si dovrebbe riconoscere che sono una buona notizia", dice il candidato premier del Movimento cinque stelle Luigi Di Maio. Ma la base del movimento è in fibrillazione: da un lato il sistema elettronico intasato, dall'altro le esclusioni imposte dall'alto che fanno infuriare molti candidati.

L'annuncio di Grillo: "Domenica le liste" - "Le parlamentarie del MoVimento 5 Stelle si sono concluse. C'è stata una grande partecipazione. Il voto si è svolto con regolarità e in sicurezza grazie alla verifica via sms di tutti coloro che hanno partecipato alle votazioni". Lo si legge sul blog di Beppe Grillo. "I risultati delle votazioni sono stati affidati a due notai che li custodiranno fino a domenica. Le liste definitive saranno annunciate questa domenica a Pescara", conclude il blog chiudendo di fatto ogni spazio di polemica.

Nessun timore di ricorsi, regole chiare - "Non c'è nessun timore di ricorsi da parte degli esclusi. Le regole che hanno accettato tutti coloro che hanno proposto la candidatura erano molto chiare e rigide. Sono state applicate in maniera severa. Alcuni si sono lamentati dell'esclusione dalle liste, è vero. È stato fatto per tutelare al massimo il M5S. Anche il turpiloquio nei confronti degli avversari politici a mezzo social è stato considerato ostativo. Era richiesto ai sensi dello Statuto e del Codice Etico di astenersi da comportamenti che possano pregiudicare l'immagine o l'azione politica del M5S". Lo afferma il M5S.

Ma le proteste sul blog non si sono fermate, esclusi pronti ai ricorsi, cellulari dei parlamentari uscenti "invasi" dall'ira dei partecipanti: le parlamentarie del M5S si trasformano in due giorni di caos alimentato anche dai rallentamenti sulla piattaforma Rousseau. A sentire i vertici del Movimento, tuttavia, si tratta di un "caos controllato": la scrematura sulle oltre 15mila candidature arrivate è stata "grossa" e la rabbia degli esclusi, si sottolinea, era stata messa ampiamente in conto. E, nell'ottica dei vertici, a nulla serviranno i ricorsi, proprio come è accaduto per le Regionarie in Sicilia, "congelate" dal Tribunale di Palermo ma non da Beppe Grillo, che venerdì dovrebbe consegnare con Di Maio il simbolo al Viminale. 

Poche candidate donne - I nodi, certo, non mancano. A partire da quello delle quote rosa legate al Rosatellum. In Abruzzo - ma secondo alcune fonti parlamentari anche in qualche altra Regione - è stata applicata una deroga al regolamento: le donne over 40, anche se non sono deputate uscenti, possono presentarsi alla Camera (e non solo al Senato) vista la penuria di candidate.

La rabbia degli esclusi - E poi c'è la rabbia degli esclusi. Tanti e, in qualche caso, eccellenti. C'è l'ex assessore al Bilancio di Roma Andrea Mazzillo, descritto come infuriato per l'esclusione. C'è Francesco Cariello, deputato lontano dall'ala "dimaiana" tagliato fuori per una condanna: "E' questo il motivo? Macchè, sappiamo benissimo perché mi hanno escluso. E non mi hanno neanche avvertito", è la sua delusione. Una trentina di esclusi, invece, chiamano già Lorenzo Borrè, il legale degli ex M5S. Meditano una pioggia di ricorsi ma non sarà lui ad occuparsene: "E' contrario ai principi che mi hanno portato a difendere gli iscritti della prima associazione M5S", spiega.

L'audio anonimo che scatena la bufera - E a rinfocolare la polemica arriva anche un audio, anonimo, svelato dagli autori di Supernova, gli ex M5S Marco Canestrari e Nicola Biondo: "Sta succedendo un manicomio, il sistema è in tilt, chiedi di sospendere il voto anche a chi hai contattato per i click", afferma una voce, dal chiaro accento siciliano. Un audio che "svela il bluff" delle parlamentarie, attacca il Pd laddove lo staff del M5S punta il dito contro i media: "E' grave che la stampa pubblichi un audio anonimo, probabilmente messo in giro ad arte".

Il M5S, nel frattempo, aspetta che passi la buriana di queste ore e conta di trovare, nella tre giorni di Pescara organizzata per illustrare il programma di governo, i candidati che hanno già superato il voto online. Un voto che riguarda solo i collegi plurinominali. Ma in diversi - complice anche il sovraffollamento di parlamentari uscenti in alcuni collegi, nel pescarese o nel messinese ad esempio - potrebbero finire anche nella battaglia dell'uninominale. Anche se, in tanti collegi uninominali Di Maio punta a portare candidati esterni e portatori di voti. E l'impronta di Di Maio si vedrà anche per la squadra di governo: un mix di competenza e condivisione delle idee del Movimento. "Vorrei un prefetto agli Interni o un ambasciatore agli Esteri", spiegava Di Maio disegnando un esecutivo che, qualche anno fa, si sarebbe chiamato "tecnico".