Il 2018 dei videogiochi
Dopo un anno pazzesco, cosa ci riservano i prossimi 12 mesi? Analizziamo lo stato di salute delle quattro piattaforme principali
Quello che si è appena concluso è stato un anno grandioso per il mondo dei videogiochi. Mai come nel 2017 ci siamo trovati in difficoltà a stilare la nostra Top 10 di fine anno, vista la costante raffica di giochi pubblicati e, soprattutto, la qualità media degli stessi. E il 2018? Sarà un anno in grado di ripetere le vette del suo predecessore? Cerchiamo di capirlo analizzando lo stato di salute delle quattro piattaforme di gioco principali.
PLAYSTATION - IL CONSOLIDAMENTO PlayStation 4 è senza dubbio
la console leader di questa generazione. Lo dicono i numeri, ovviamente (oltre
70 milioni di console distribuite dal lancio a oggi), lo dice la grande varietà di giochi annunciati, sia quelli multipiattaforma (che saranno resi disponibili anche su Xbox One e su PC) che quelli esclusivi, sviluppati esclusivamente per le console di Sony. PlayStation 4, insomma,
è una piattaforma ormai matura, stabile, affidabile: il vantaggio fatto segnare fin dall’inizio della generazione, grazie anche a diversi errori strategici fatti da Microsoft con la prima versione di Xbox One, è ormai consolidato, ed è evidente che anche per gli sviluppatori “terzi”, non legati cioè da accordi di esclusiva con Sony,
PS4 è oggi la destinazione principale quando si tratta di pensare e sviluppare videogiochi.
Inoltre, il produttore giapponese mostra ancora una volta la sua voglia di sperimentare e di supportare nuove idee: ne è un esempio PlayLink, ultimo nato in una lunga serie di esperimenti che da sempre caratterizzano l’approccio di Sony al videogioco “allargato” anche ai non appassionati. Sulla scia dei vari Eyetoy, Buzz, Singstar, Wonderbook e simili, su PlayStation si sperimenta nuovamente una strada diversa, con un piano di sviluppo eterogeneo e sfaccettato, con generi diversi (dal quiz da giocare in famiglia ad avventure più intime e solitarie).
Poi, c’è ovviamente
PlayStation VR: un’ulteriore crescita nelle vendite e nella rosa dei titoli disponibili del visore di Sony sarà fondamentale per far sì che la realtà virtuale casalinga diventi davvero
un’opzione in più per tutti i giocatori. Troppo costosi e complessi i più avanzati visori per PC (Oculus Rift, HTC Vive) per convincere i giocatori “normali” a fare un salto nel mondo del virtuale, e Sony può anche contare su titoli di maggior richiamo, come il - bellissimo -
Resident Evil 7 che Capcom ha voluto realizzare anche in modalità VR.
Il 2018 ci dirà se quella dei visori è una moda passeggera o se, come speriamo, potrà diventare
una piattaforma solida e credibile per esperienze di gioco differenti. Insomma, con due console sul mercato, più PlayStation VR, un prezzo d’accesso al mondo PlayStation mai così conveniente, e una lista di giochi esclusivi davvero promettente (Spider-Man, God of War, Detroit: Become Human, The Last of Us Part II, eccetera),
Sony parte in pole position anche nel 2018.
XBOX ONE - LA GRANDE RINCORSA La console di Microsoft
continua a pagare un avvio problematico: la strategia iniziale a dir poco confusionaria, il costo più elevato rispetto alla concorrenza, la presenza di Kinect (accessorio tanto costoso quanto, nei fatti, inutile) sono tutti aspetti che hanno fatto perdere alla piattaforma Xbox molto del fascino faticosamente costruito con Xbox 360. Ed è un peccato, perché quella di Xbox One, soprattutto adesso,
è una famiglia di console davvero interessante. A partire dal controller, a nostro parere
il migliore al momento disponibile sul mercato, per arrivare a un’interfaccia solida e comodissima, che finalmente dopo molti aggiornamenti possiamo apprezzare per la sua completezza.
Quando si tratta di una console per videogiochi, però, non è certamente un controller leggermente migliore o un sistema operativo efficiente a fare la differenza: qui è dove
Xbox One ha bisogno di recuperare, perché se è vero che comunque i giochi non esclusivi per le console di altri produttori saranno disponibili anche su Xbox One (e, in caso di Xbox One X,
anche in versioni decisamente migliorate), quello che manca è il vero e proprio motivo per scegliere una console di casa Microsoft rispetto a una PlayStation. Manca il gioco, o la serie di giochi, capace di caratterizzare la piattaforma, di dire con forza ai possessori di Xbox One un “
ci siamo e siamo pronti a combattere”, manca soprattutto un po’ di prospettiva, di sguardo verso al futuro, al di là delle innegabili potenzialità tecniche di Xbox One X.
Le serie storiche hanno perso un po’ del loro fascino, da Halo a Gears of War, gli esperimenti dei primi anni della generazione non hanno fatto breccia ( Quantum Break, Sunset Overdrive), un titolo capace di esaltare i videogiocatori come Scalebound è stato addirittura cancellato. Nel 2018, insomma, Microsoft dovrà impegnarsi per far sì che Xbox One torni a solleticare la voglia dei videogiocatori con giochi interessanti, profondi, sfaccettati e, possibilmente, esclusivi. Riusciranno Crackdown 3, Sea of Thieves e State of Decay 2 a invertire la rotta?
NINTENDO - L’ANNO DELLA VERITÀ Switch è partito alla grandissima, nel 2017: la nuova console ibrida di Nintendo è stata capace di far dimenticare nel giro di poche settimane il fiasco Wii U che, soprattutto nell’ultimo periodo, era stato praticamente abbandonato. Con un All-In degno di una finalissima di Texas Hold’em,
Nintendo ha messo sul piatto praticamente tutti i suoi campioni nel corso del primo anno di vita della console, e lo ha fatto con giochi che hanno convinto davvero tutti.
The Legend of Zelda, reinventato in salsa Open World in
Breath of the Wild, ha praticamente ridefinito il genere già al primo tentativo; Super Mario Odyssey, pur non essendo forse il miglior capitolo della lunga storia dei giochi dedicati all’idraulico italiano, ha chiuso l’anno alla grande;
Arms ha saputo rinfrescare un genere, quello dei picchiaduro, da lustri inchiodato su dinamiche sempre uguali a se stesse;
Splatoon 2 e
Super Mario Kart 8 Deluxe hanno proseguito sul solco del successo dei titoli pubblicati su Wii U. E adesso?
Adesso viene il difficile, perché se è vero che la rosa di videogiochi tra cui Nintendo può pescare è ampissima, è anche vero che non sono più molti i fuoriclasse ancora in panchina, pronti a entrare in campo. Inoltre, al momento Nintendo non si è particolarmente sbottonata sulle sue strategie per il 2018: di Metroid Prime 4, a mesi dall’annuncio dell’E3 2017, abbiamo visto solamente un logo, per esempio. La sfida della grande N è quindi quella di mantenere il “momento”, di continuare a dimostrare ai suoi fan che quella di Wii U è stata una parentesi e che è oggi in grado di garantire un flusso costante di videogiochi per la sua interessante console ibrida. Non sarà semplice, specialmente se produttori “terzi” non decideranno di salire in carrozza per dare una mano. Scopriremo di più nel corso del prossimo Nintendo Direct, lo streaming video che Nintendo organizza di quando in quando per comunicare direttamente con i videogiocatori: dovrebbe tenersi l'11 gennaio.
IL PC - LA COSTANTE Mai come in questi anni
anche il PC può dire la sua in termini videoludici, al punto che ormai non sarebbe sbagliato guardare al computer come macchina da gioco principale, magari da mettere sotto al televisore invece che su una scrivania. Grazie a
Steam, che rappresenta la porta d’ingresso principale al mondo dei videogiochi per PC; grazie
alla compatibilità con i controller di Xbox One; grazie a prestazioni eccellenti e, soprattutto, alla possibilità di
aggiornare la componentistica quando si rende necessario.
Certo, acquistare un PC per giocare è più costoso rispetto - per esempio - a una PlayStation 4 “liscia”, e giocare su PC resta un po’ meno immediato. D’altro canto, però, è anche vero che i giochi “multipiattaforma” disponibili su PS4 e Xbox One sono praticamente tutti realizzati anche per PC (nel peggiore dei casi bisogna aspettare un pochino…),
costano mediamente di meno fin dalla prima pubblicazione, e possono essere giocati alla grande anche con un computer che non sia un vero e proprio mostro di potenza.
Certo, si perde l’accesso alle esclusive di Sony e Nintendo, ma
se non vi interessa giocare l’ultimo Mario o vivere le avventure di Nathan Drake, allora un ragionamento sull’elezione del PC come piattaforma unica per giocare nel 2018 potreste anche farlo, magari partendo da un prodotto che nasce già all’altezza delle esigenze di un videogiocatore.
2018, STUPISCICI! Questo nuovo anno parte davvero alla grande, insomma, per quanto riguarda la possibilità di accedere al mondo dei videogiochi: tante console in tante versioni diverse, tutte valide per le diverse esigenze dei videogiocatori, sono lì, pronte a promettere ore e ore di divertimento. Il PC è in grandissima forma, e anch’esso strizza l’occhio con grande convinzione alle potenzialità dei videogiochi moderni. Quello che al momento è da verificare sono, appunto, i giochi. Sotto questo punto di vista, il 2018 non può che partire ad handicap rispetto a un 2017 che ci ha veramente storditi per quantità e qualità. Vedremo se nel corso dei mesi anche il nuovo anno saprà stupirci, e in caso contrario… beh, abbiamo tutti una lista di videogiochi ancora da completare, se non iniziare, tra quelli del 2017, no?