"Trent'anni di molestie sessuali", licenziato produttore Harvey Weinstein

Lo scandalo scoperchiato dal New York Times. Tra le accusatrici nomi di spicco dello spettacolo americano come Ashley Judd

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Il produttore cinematografico, Harvey Weinstein, coinvolto in uno scandalo di molestie sessuali, è stato licenziato dalla società che ha co-fondato con il fratello, la "The Weinstein Co.", in seguito a nuove informazioni emerse circa la sua condotta. Lo ha annunciato il board della società. A scoperchiare lo scandalo il New York Times, che ha raccolto varie testimonianze nel corso di 30 anni, tra cui quella di Ashley Judd e Rose McGowan.

Venerdì Weinstein aveva annunciato un periodo di aspettativa a tempo indefinito, mentre un terzo dei membri del board si erano dimessi. Il produttore cinematografico finito nella bufera è il papà della Miramax poi venduta alla Walt Disney; tra le pellicole importanti che ha prodotto "Pulp fiction", "Shakeaspeare in love", "Genio ribelle", "La vita è bella".

Trump: "Non sono affatto sorpreso" - "Conosco Weinstein da tempo e non sono sorpreso". Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha risposto a domande dei giornalisti sulle accuse di molestie sessuali emerse nei confronti del produttore cinematografico Harvey Weinstein.

Lo scandalo - Lo scandalo è esploso dopo un'inchiesta del New York Times da cui emergono dettagli di molestie sessuali ai danni di dipendenti, attrici, modelle, perpetrate nel corso di tre decenni, oltre ad almeno otto patteggiamenti con accusatrici. Non che fosse del tutto un mistero (alcune accusatrici avevano già parlato e denunciato), il fatto è che questa volta il produttore ha riconosciuto, e subito, "di aver provocato dolore" e si è scusato, promettendo di cambiare. Ha anche attribuito il suo comportamento ad "abitudini d'altri tempi".

Il terremoto appare però a questo punto non più contenibile: la società, un tempo potentissima a Hollywood, adesso trema. Al timone resta il fratello di Harvey Weinstein, Bob, co-fondatore e co-presidente della 'Weinstein Company', insieme con il presidente e Cof David Glasser.

Weinstein fervente sostenitore democratico - Weinstein era noto per aver appoggiato diverse cause progressiste, oltre che per le sue donazioni a esponenti democratici. Gli si attribuisce persino una certa "vicinanza" agli Obama. L'imbarazzo di una inchiesta simile non è però un dettaglio trascurabile, così almeno quattro senatori democratici hanno annunciato che rinunceranno alle donazioni ricevute da Weinstein, tra questi il senatore di New York e leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer e la senatrice californiana - secondo alcuni potenziale nuova "stella" democratica a Washington - Kamala Harris.