Toerggelen: viaggio d’autunno per i buoni palati

L’antica tradizione altoatesina degli assaggi enogastronomic

Un viaggio spensierato e godereccio che da inizio ottobre fino a quasi tutto novembre ci conduce di maso in osteria, di ristorante in malga, per assaggiare i vini, i frutti di stagione e le pietanze tipiche del periodo autunnale in Alto Adige. E’ questo il Toerggelen. E’ l’occasione per concedersi una vacanza all’insegna del buon palato, del rilassamento e, se si vuole, delle attività outdoor come il trekking o la bici, circondati da un foliage spettacolare, che chi vive in città difficilmente riesce ad immaginare.

Anticamente gli amanti del vino andavano dai produttori per provare la nuova annata ed insieme a loro gli osti, che dovevano testare la qualità del vino nuovo (“torggl” è la pressa per schiacciare le uve, da cui “Toerggelen”); ben presto i vignaioli iniziarono ad accompagnare a quei vini le pietanze tipiche di stagione come le castagne in tutte le versioni, la zuppa d’orzo, i salumi, le carni, i dolci.

Non c’è un rituale scritto uguale per tutti i produttori per lo svolgimento della festa, però c’è un’occasione in cui si riconosce l’inaugurazione del Toerggelen: il 7 ottobre alle 18 in ventitrè osterie contadine della Valle Isarco, della strada del vino fra Bolzano e Merano, si tiene l’iniziativa “Toerggelen orginale”, che consiste nel visitare cantine, affumicatoi, apicolture, provare vini, pietanze, marmellate, sciroppi, salumi, fino al momento in cui gli osti accendono il “Keschtnfeuer” il falò delle castagne, per arrostire le prime castagne della stagione. Un evento di sicuro impatto, estetico ed emotivo (www.suedtirol.info/toerggelen).

Una passeggiata gastronomica da fare è quella fra i castagni arancioni e rosso vivo sull’altipiano dell’ Alpe di Siusi circondati dalle splendide vette dolomitiche: soffermandosi nelle antiche Buschenschank, cioè le osterie contadine, o nelle confortevoli Stuben dai rivestimenti in legno, non si potrà resistere ai profumi e al sapore intenso delle caldarroste, insieme ai salamini affumicati, lo speck, il pane di segale croccante. Unico e imperdibile è il “susser” il mosto d’uva dolce leggermente fermentato, da assaggiare direttamente dai produttori di vino, nel bel mezzo dei vigneti (www.alpedisiusi.info).

Un’altra passeggiata autunnale fra le più suggestive è il Sentiero dei masi di Aica di Fiè allo Sciliar: 11 magnifici chilometri di saliscendi che attraversano vigneti, castagneti e un bosco misto, fino ad arrivare a delle terrazze panoramiche da cui ammirare il trionfale massiccio dello Sciliar. Nel bel mezzo della tavolozza che sfuma i colori del bosco e delle coltivazioni, quando i mezzi toni catturano la natura, i contadini coinvolgono i presenti nella raccolta della frutta e della verdura del loro orto e poi tutti insieme intorno ad un tavolo ad assaggiare le prelibatezze. Da provare il Maso Front (ad Aica di Fiè) per gustare gli Schlutzkrapfen (mezzelune di pasta ripiena), i Krapfen (dolci) e le castagne. Per dormire il luogo più consono all’atmosfera antica della festa è la torre storica del Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar.

A Merano al Toerggelen si somma l’evento del “Capodanno birrario”, un’usanza medievale di buon auspicio per il nuovo anno birrario (che per i produttori di birra si concludeva con il mese di settembre): per tutto ottobre fino al 6 novembre a Lagundo nella storica sede della birreria italiana Forst di Lagundo (BZ), all’interno delle due antiche e spettacolari Stuben, saranno proposti dallo chef stellato Luis Haller i piatti appartenenti alla tradizione del Toerggelen con abbinamento alle più particolari birre Forst.

A Foiana, piccolo e caratteristico borgo a pochi chilometri da Merano, il 18 ottobre si tiene la Festa della Castagna, “Keschtnfeschtl”, con un golosissimo mercatino della castagna; gli appuntamenti culinari intorno al mondo della castagna e delle caldarroste mantengono vivo il legame con le più antiche tradizioni contadine, come la costruzione del “Keschtnriggl“, il tradizionale utensile che serve a cuocere e sbucciare le caldarroste, che si potrà osservare in tutti i suoi passaggi durante la festa. Si potrà visitare il museo degli usi e costumi contadini e la stanza dove si svolgeva il rito della panificazione, e si vedrà il vecchio forno in funzione per sfornare il gustoso pane di farina di castagne. Per i bambini sarà interessante partecipare alle escursioni con esperti della Forestale lungo il Sentiero del castagno, un bel percorso articolato in diverse stazioni, per scoprire ogni curiosità su quest’albero e sui suoi frutti.

Nel week end 13-15 ottobre a Merano si svolge la Festa dell’Uva, come ogni anno dal 1886; oltre agli assaggi dei vini e dei frutti di stagione il vero spettacolo sarà assistere alla sfilata domenicale di bande musicali e carri adornati, cui partecipano oltre 1000 musicisti provenienti dal Trentino-Alto Adige, dalla Germania, dall'Austria, dalla Svizzera (www.merano-suedtirol.it).