Vaccini, il Veneto sospende il decreto con i due anni di moratoria
Il ministro Lorenzin: "Soddisfatta, si riallineano alla normativa nazionale"
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha deciso di sospendere il decreto di moratoria di due anni per l'applicazione delle norme sui vaccini, con più tempo per i genitori per presentare la documentazione vaccinale. Positivo il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale".
Lorenzin: soddisfazione per decisione Veneto allinearsi - "Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale": e' quanto afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in seguito alla decisione della Regione di sospendere l`esecuzione del decreto con cui veniva concessa una moratoria di due anni per la presentazione della documentazione vaccinale da parte dei genitori.
Zaia: "Quesito a Consiglio di Stato" - Sospensione temporanea in Veneto della moratoria per i vaccini e richiesta che venga portato al Consiglio di Stato il quesito sollevato riguardo ai tempi di applicazione per le iscrizioni dei non vaccinati da 0 a sei anni negli asili nido e scuole di infanzia. Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia che ha ricevuto una lettera del direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, che comunica la sospensione della moratoria ribadisce "l'interpretazione" data dal Veneto. La parola ora passa al Consiglio di Stato.
Zaia rileva che Mantoan gli ha scritto una lettera nella quale "conferma la sua posizione" riguardo all'interpretazione della legge. "Mi ha comunicato - rileva Zaia - di sospendere temporaneamente con decisione autonoma, come peraltro avvenuto nella formulazione del decreto; di confermare l'interpretazione autentica della legge e di chiedere che l'amministrazione regionale si possa attivare per un parere autorevole rispetto a questo contenzioso. Pertanto - sottolinea Zaia - alla comunicazione fatta da Mantoan sulla sospensione confermo che chiediamo che venga inoltrato il quesito direttamente al Consiglio di Stato, istituzione deputata a dare una interpretazione autentica per Regione e ministero del testo di legge".