Stupri a Rimini, si costituiscono due dei 4 ricercati | Catturato il terzo, il capobanda in fuga

I due, entrambi marocchini minorenni, si sono consegnati ai carabinieri di Pesaro sentendosi braccati dagli inquirenti. La polizia di Rimini ferma il terzo minorenne

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Due dei quattro ricercati per lo stupro di una turista polacca e di un transessuale peruviano sulla spiaggia di Rimini si sono costituiti. I due, fratelli marocchini entrambi minorenni, secondo quanto anticipato dall'agenzia News Mediaset si sono consegnati ai carabinieri a Pesaro: avrebbero deciso di costituirsi sentendosi braccati dagli inquirenti. Un terzo componente del branco, sempre minorenne, è stato fermato dalla polizia di Rimini.

Una banda di giovanissimi - Sono giovanissimi i componenti della banda. Tre su quattro sono in mano alle forze dell'ordine: due si sono costituiti, un terzo è stato fermato dallo Sco. Tutti e tre sono minori. Due fratelli marocchini, di 15 e 16 anni, si sono presentati ai carabinieri di Montecchio di Pesaro.

I due fratelli avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione sui media dei video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza della zona dello stupro, che avevano consentito agli investigatori di conoscere il volto dei ricercati, riconosciuti da chi ha subito la violenza. Si sono sentiti messi alle strette e si sono consegnati. Residenti a Vallefoglia, nel Pesarese, sono stati sentiti per formalizzare il loro primo racconto, ma anche per approfondire tutti i dettagli della storia e presumibilmente anche per ricostruire il ruolo delle persone coinvolte.

Polizia ferma terzo componente branco - La squadra mobile della Questura di Rimini in serata ha preso un terzo componente del gruppo, si tratta del congolese anche lui minorenne. Ora è caccia aperta al quarto componente, il capo banda, un nigeriano di circa 20 anni

Fondamentale la testimonianza del trans - E' stata una delle vittime dello stupro di Rimini, in trans peruviano, ha dare indicazioni fondamentali: è stato infatti lui il primo a riconoscere senza ombra di dubbio i quattro stupratori nelle fotografie della polizia. Il compagno della ragazza polacca, invece, ne aveva identificati senza incertezze solo due, mentre un'altra donna, una brianzola aggredita con il marito il 12 agosto, aveva riconosciuto uno solo dei quattro sulle foto segnaletiche.

La decisione di costituirsi - La pressione mediatica o la (quasi) certezza di non poter proseguire la fuga in eterno? Cosa ha convinto i due fratelli marocchini a costituirsi? Probabilmente una terza motivazione: confidano in un forte sconto della pena. Perché minorenni, perché - appunto - rei confessi, e perché potrebbero aiutare la procura di Rimini a individuare - e assicurare alla giustizia - anche l'ultimo componente del branco. Difficile immaginare un affidamento in prova che sarebbe clamoroso per un caso così eclatante, ma non è escluso che confessando, e dando ulteriori indicazioni utili, i due fratelli marocchini possano puntare a una condanna che preveda un periodo di messa in prova.

A Pesaro coppietta aggredita giorno dopo: sono stati loro? - La presenza di due giovani centrafricani nel branco di stupratori del bagno 130 getta nuova luce sull'aggressione in spiaggia a Pesaro, avvenuta il giorno dopo quella di Rimini. Anche in quel caso, una coppietta che si era appartata nella spiaggia del Sacro Cuore, su un lettino, era stata circondata da tre uomini, che i ragazzi hanno descritto di colore. In pochi attimi i tre hanno rapinato i cellulari della coppietta tentando di inseguire i ragazzi, che nel frattempo erano scappati urlando. Dagli interrogatori dei due minorenni gli inquirenti si attendono indicazioni precise su dove trovare gli altri due autori della violenza di Rimini.