Istat: crescono gli occupati, ma anche il tasso di disoccupazione giovanile

A luglio poco meno di un giovane under 25 su 10 è disoccupato. Tocca il minimo storico, al 34,4%, il tasso di inattività. Gentiloni: "Ancora molto da fare ma effetti positivi del Jobs Act"

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"Il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi". Lo afferma l'Istat, precisando che gli occupati sono a luglio 23,063 milioni di persone, il massimo a partire da ottobre 2008 (quando erano 23,081 milioni). Male il tasso di disoccupazione giovanile, che aumenta a luglio e si attesta al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno.

L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,5% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a giugno. Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti, mentre quello di inattività cala di 0,4 punti.

A luglio +59mila occupati - A luglio la stima degli occupati cresce dello 0,3% rispetto a giugno, pari a un aumento di 59mila persone con un impiego, "confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale". Su base annua l'aumento degli occupati a luglio è dell'1,3% o 294mila unità. Il tasso di occupazione sale al 58,0% (+0,1 punti percentuali).

Su base annua la crescita interessa i soli lavoratori dipendenti (+2,2%, +378 mila) a fronte di un calo tra gli indipendenti (-1,5%, -84 mila). La crescita dei dipendenti riguarda sia i lavoratori permanenti (+0,6%, +92 mila) sia, in misura maggiore, quelli a termine (+11,7%, +286 mila). La crescita congiunturale dell'occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile (gli occupati aumentano dello 0,6%, +86 mila), mentre per le donne, dopo l'incremento del mese precedente, si registra un calo (-0,3%, -28 mila occupati). Su base annua, invece, la crescita interessa uomini (+1,4%) e donne (+1,1%). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila).

Forte calo dell'inattività - Crolla il tasso di inattività, che scende al 34,4% (-0,3 punti) e tocca il minimo storico. L'Istat non ha mai registrato un valore più basso nelle serie storiche mensili, iniziate a gennaio 2004, e nemmeno in quelle trimestrali, disponibili dal 1977. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è infatti "in forte calo" (-0,9% su mese, -115mila persone, e -2,4% su anno, -322mila persone). Questa tendenza è in atto da metà 2013 e riguarda in particolare, spiegano dall'Istituto, la fascia degli over 50 come conseguenza anche della stretta sui requisiti per il pensionamento.

Gentiloni: "C'è ancora da fare ma effetti positivi da Jobs Act" - "Gli italiani occupati superano 23 milioni, un record. Ancora molto da fare contro disoccupazione ma effetti positivi dal Jobs Act e dalla ripresa". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in merito ai dati forniti dall'Istat.