L'Aquila, vietano a bimbo autistico di giocare nella piscina delle palline, il padre su Facebook: "Basta ignoranza"

"Mio figlio non è un malato contagioso, c'è troppa disinformazione sul mondo della disabilità", si sfoga l'uomo a Tgcom24, dopo aver ricevuto la solidarietà della Rete per il suo post di denuncia

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E' contro l'ignoranza generata dalla disinformazione su autismo e disabilità in generale che si scaglia il papà di quel bambino in cui in un pomeriggio d'agosto è stato impedito di entrare nella vasca con le palline colorate all'interno di un centro commerciale de L'Aquila. "Non voglio che episodi del genere accadano più - spiega l'uomo a Tgcom24, - ma servono più sensibilizzazione e informazione sul tema. Mio figlio non è un malato contagioso e non era mai stato vittima di discriminazione fino a oggi".

"Ho denunciato l'episodio pubblicamente su Facebook - spiega il papà a Tgcom24 - perché sono rimasto scioccato. Come si fa a dire a un bambino davanti al cuginetto: 'Tu entri, tu no'?".

Ma si aspettava così tanta solidarietà da parte del popolo dei social network? "Sì, perché anch'io mi indigno davanti a fatti del genere che accadono a scuola, nei locali, nei ristoranti, ma mi dissocio da chi dice di voler boicottare l'attività. Non è questa la strada contro le discriminazioni, ma serve informare e sensibilizzare di più".

"Non è vero, come i gestori hanno tentato di giustificarsi sui media locali, - conclude l'uomo - che mio figlio sembrava esuberante e poteva rappresentare un pericolo per sé e per gli altri: va a scuola, gli insegnanti lo portano su un palmo di mano, è ben voluto da tutti e va dappertutto senza problemi. La madre che lo accompagnava, poi, sarebbe rimasta lì a vederlo giocare. Bisogna sapere e conoscere di più sull'autismo: basta ignoranza, che ciò non accada più".