Codice etico per auto robotiche: una commissione stila i venti principi
Tra i membri informatici, giuristi e un teologo. La prof. Viola Schiaffonati del Politecnico di Milano: “No a limiti alla ricerca, ma si scelgano con attenzione i valori da seguire”
Una commissione per stabilire l’etica dei robot che guideranno le auto del futuro. È questa l’iniziativa del ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt. Il risultato è un elenco di venti principi che i programmatori di software dovranno seguire. I membri della commissione sono stati selezionati in vari campi: non solo l’informatica, ma anche l’etica e la legge. Coinvolto anche un teologo.
Nuova prospettiva - Fino a oggi, in questo campo si era ragionato nei termini dei cosiddetti “dilemmi”: situazioni in cui il guidatore deve compiere scelte critiche che chiamano in causa i suoi valori morali. Si cercava di capire come un robot si sarebbe dovuto comportare, per esempio, se costretto a decidere se investire un pedone o gettarsi fuori strada per evitare l’impatto. La commissione ha invece ribaltato la prospettiva: la tecnologia deve arrivare a prevenire simili situazioni e migliorare le condizioni di sicurezza delle strade.
La ricerca - In parallelo ai lavori della commissione, l’università di Osnabrück, sempre in Germania, ha condotto uno studio sul comportamento tenuto dai conducenti in situazioni che richiedono una scelta morale. Secondo i ricercatori, gli automobilisti reagiscono sempre nello stesso modo. Le nostre scelte e la nostra etica sarebbero dunque traducibili in algoritmi. “Sono molto scettica su questo approccio”, commenta Viola Schiaffonati, docente di computer ethics al Politecnico di Milano. “L’attenzione dovrebbe concentrarsi soprattutto sull’individuazione dei valori da considerare nella progettazione di questi sistemi”.