Renzi: "Votare a ottobre è possibile, basta con il terrorismo psicologico"

Poi la stoccata ad Alfano: "Hai fatto il ministro di tutto e non riesci a prendere il 5%? E' evidente che non possiamo bloccare tutto"

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"Il terrorismo psicologico sulla necessità di un decreto a luglio, ce lo chiede l'Europa, è una barzelletta. Teoricamente si può votare ad ottobre, succede in Germania e in Austria, non si rischia esercizio provvisorio. Poi si può votare anche in primavera". Lo afferma Matteo Renzi negando anche il rischio di instabilità. "Il Pd è partito serio", aggiunge il leader dem.

Conti pubblici ed elezioni - Chi scatena la paura sulla tenuta dei conti pubblici e sulla necessità di un decreto a luglio per correggere i conti, dice il segretario Pd a Porta a porta, "fa terrorismo psicologico". E ancora: "Si può votare durante il periodo settembre-ottobre? Teoricamente sì, tanto è vero che l'Austria e la Germania lo fanno. Dire che votare è un pericolo mi sembra un po' ridicola come frase. Si può tranquillamente votare in primavera, cosa cambiano sei mesi in più o in meno? Il punto fondamentale è la legge di bilancio. Tecnicamente ci sono i modi per trovare una soluzione... Non si rischia l'esercizio provvisorio, non c'è problema". E precisa: "Se voti ad ottobre la legge di bilancio la fa il nuovo governo, se ci sono problemi un governo è in carica, Gentiloni predisporrà la manovra o lascerà il testimone agli altri. È cosi che succede negli altri Paesi".

Manovra e tasse - Quando gli viene detto che il Capo dello Stato potrebbe chiedere un impegno ai partiti sulla legge di bilancio, Renzi risponde: "Impegno di cosa? Sarebbe offensivo nei nostri confronti sostenere che si va a votare rischiando l'instabilità. Questo è il partito, il Pd, che proprio in nome della responsabilità ha fatto nascere il mio governo e il governo Gentiloni, di che cosa stiamo parlando? E' chiaro che bisognerà dire che si mette nella legge di bilancio...". Poi, un appello sui conti: "La prossima manovra, chiunque la faccia, secondo me deve continuare ad abbassare le tasse e combattere in Ue per un sistema più legato alla flessibilità che all'austerity". E aggiunge di essere pronto "ad accordi con chiunque per fare la manovra adesso" se ispirata alla flessibilità.

L'attacco ad Alfano sulla legge elettorale - Sulla legge elettorale Renzi sottolinea che è un bene che abbia uno sbarramento che lascia fuori i piccoli partiti, "un fatto positivo". E subito risponde alle accuse del leader di Ap, Angelino Alfano. "Se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro di tutto, non riesci a prendere il 5%, è evidente che non possiamo bloccare tutto. Io impaziente? - aggiunge Renzi - io potevo restare a Palazzo Chigi e invece me ne sono andato. Ho l'impressione che sono loro che hanno paura ma non è accettabile il veto dei 'piccoli'". "Ne parleremo in Parlamento la prossima legislatura, perché ho l'impressione che ci rivedremo. Renzi insulta, ma sfugge alla domanda cruciale: fa cadere anche il governo Gentiloni oppure no?", la replica di Alfano.

Accordi non scontati - Il segretario del Pd parla anche dell'accordo tra i dem e Fi dopo le elezioni e spiega che non è scontato, dipenderà dai numeri che ci saranno in Parlamento e magari nascerà una coalizione M5s-Lega-Fi. "Non è che c'è per forza l'accordo, il 40% dei voti dà il 50% dei seggi". In ogni caso, "non è detto che sia questo l'accordo, magari fanno l'accordo Berlusconi, Grillo e Salvini".