Francia, Macron vince ma guarda avanti: "Non riposerò sugli allori"

Il neopresidente al lavoro: cruciale l'appuntamento con le legislative dell'11 e il 18 giugno. Lascia la presidenza di En Marche! ma prima cambia nome al partito: "La Republique en Marche"

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Con il 66,06% delle preferenze, dati definitivi, il 39enne Emmanuel Macron, il più giovane presidente di Francia, festeggia la vittoria ma già guarda avanti. "Non riposerò sugli allori", ha assicurato nel suo primo discorso , con la mente all'appuntamento delle legislative dell'11 e 18 giugno. Intanto, i numeri a suo favore: al ballottaggio ha ottenuto 20.703.631 voti (vittoria bulgara a Parigi: 90%), mentre la leader del Front National si è fermata a 10.637.183, il 33,94% dei voti.

Lascia la presidenza di En Marche! ma prima cambia nome al partito - "Emmanuel Macron si è dimesso dalla presidenza di En Marche! nel corso di una riunione straordinaria del nostro consiglio d'amministrazione": lo ha annunciato il segretario generale del movimento, Richard Ferrand, in una conferenza stampa a Parigi. "Al suo posto - ha aggiunto - è stata designata ad interim Catherine Barbaroux", una dei dirigenti del movimento. Il segretario generale del movimento ha poi annunciato il cambio di nome del partito: "Il primo atto della ricostruzione del nostro sistema politico si è concluso con l'elezione di Emmanuel Macron alla presidenza della Repubblica. Il secondo sarà la costituzione di una maggioranza di cambiamento. E' stato deciso che il movimento 'En Marche!' evolva e allarghi la sua base: 'En Marche!' diventerà 'La Republique en Marche' ".

Il primo discorso: "Saremo audaci, stupiremo il mondo" Dopo i quattro minuti di passerella al Louvre accompagnato dall'Inno alla gioia, Emmanuel Macron, convinto europeista, è salito sul palco e visibilmente emozionato ha detto: "Avete scelto di essere audaci e continueremo ad esserlo, audaci, perché è quello che il mondo si aspetta da noi. Si aspetta che la Francia sia la Francia. Stasera la Francia ha vinto, stupiremo il mondo". Ecco la cronaca della giornata

Guardando al futuro Il 25esimo presidente di Francia, l'ottavo della Quinta Repubblica, ha illustrato, poi, il "lavoro immenso" che lo aspetta. A iniziare dalle elezioni legislative di giugno: "Dovremo costruire una maggioranza di cambiamento. E avrò ancora bisogno di voi. Non cederemo, conosco il fervore che vi anima, so quello che vi devo. Non cederemo alla paura e alle menzogne. Non cederemo all'ironia. Vi servirò con forza e in nome del nostro motto: libertà, uguaglianza e fratellanza. Viva la Francia".

A Berlino la prima visita - Sarà a Berlino la prima visita all'estero del neopresidente francese Emmanuel Macron. Lo ha riferito a "CNews" l'eurodeputata centrista, Sylvie Goulard, molto vicina al leader di En Marche!. Domenica sera Macron e la cancelliera Angela Merkel hanno già scambiato una telefonata definita "molto calorosa". Anche François Hollande, nel 2012, scelse Berlino come prima visita all'estero.

Sul palco con Brigitte Poco prima delle 23 Brigitte Macron, al fianco del marito già dai tempi in cui era ministro dell'Economia sotto il governo Hollande e suo supervisore quando ha deciso di creare En Marche! per presentarsi alle elezioni, è salita sul palco della piazza del Louvre per salutare i militanti che l'hanno accolta con un applauso, cantando la Marsigliese. Emmanuel Macron l'ha presa per mano e la nuova première Dame ha salutato tutti, mostrandosi commossa ed emozionata. Poi l'hanno raggiunta i tre figli con i 7 nipoti e alcuni amici della coppia. E anche l'Europa era sul palco, con loro.

Hollande: "Mi sono emozionato" - "Ho provato emozione indicando a Emmanuel Macron il cammino da seguire" durante le cerimonie di questa mattina sugli Champs-Elyse'es: lo ha detto il presidente francese uscente della Francia, Francois Hollande, a margine delle celebrazioni per la vittoria dell'8 maggio 1945 ai piedi dell'Arco di Trionfo. Hollande ha accompagnato il presidente eletto davanti alla tomba del milite ignoto, quasi paterno rispetto al suo successore, in questa cerimonia così importante per la storia di Francia. Una foto - quella dei due presidenti - che resterà negli annali.